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RECENSIONE FILM LIVE FREE OR DIE HARD DIE HARD VIVERE O MORIRE DIE HARD 4.0

DIE HARD VIVERE O MORIREANNO: U.S.A. 2007

GENERE: Azione

REGIA: Len Wiseman

CAST: Bruce Willis, Timothy Olyphant, Justin Long, Maggie Q, Mary Elizabeth Winstead, Cliff Curtis, Jonathan Sadowski, Andrew Friedman e Edoardo Costa.

DURATA: 130 '

TRAMA: Durante il weekend del 4 luglio, un attacco alla vulnerabile infrastruttura informatica degli Stati Uniti mette in ginocchio l’intera nazione. Thomas Gabriel (Timothy Olyphant), la misteriosa figura che si cela dietro al disegno di distruzione non ha trascurato nessun dettaglio digitale, ma non ha minimamente pensato all’imprevisto analogico e vecchio stile che può far andare all’aria i suoi piani: John McClane (Bruce Willis).
È l’inizio di un giorno di festa, ma il detective newyorkese McClane non ha molto da festeggiare. È reduce dall’ennesima discussione con la figlia adolescente Lucy (Mary Elizabeth Winstead) e gli è appena stato assegnato l’incarico terribilmente noioso di rintracciare un giovane hacker, Matt Farrell (Justin Long), che deve essere interrogato dal FBI.
Ma per McClane anche i compiti più ordinari hanno l’abitudine di esplodere in eventi straordinari, capaci di scagliarlo bruscamente nel posto sbagliato al momento sbagliato...

GIUDIZIO: Bruce Willis ritorna nei panni di John McClane nella famosissima saga di Die Hard, dopo l'indimenticabile Die Hard (1988), Die Hard 2 (1990) e Die Hard: With a Vengeance (1995).
Die Hard Vivere o Morire, diretto da Len Wiseman che si riconferma ottimo regista nelle scene d'azione e negli action movies nudi e crudi dopo il ciclo di Underworld, è un film fortunato, non nella realizzazione, quanto piuttosto nell'essere la platea di un unico protagonista assoluto, smagliante effetto speciale rasato a zero, real american hero in carne, canotta ed ossa in persona, semplicemente Bruce.

L'iconico Bruce Willis è in stato di grazia, gli viene messo a disposizione un buon regista, un discreto e comunque marginale cast ma sopratutto il ruolo giusto, il suo personaggio, John "Yippie-Kay-Yay" McClane.
Il risultato è una memorabile americanata coi controfiocchi, un film d'azione ben godibile assolutamente nel segno di Bruce Willis che plasma il film, crea i presupposti per un divertente intrattenimento e coccola tutti i suoi fans facendoli godere di un sano film d'azione vecchio stampo.

Beninteso, Die Hard Vivere o Morire non è un granchè come film catastrofico, nè tantomeno come film sulle minacce tecnologiche e sul terrore veicolato dall'alta tecnologia, abbiamo di fronte un lungometraggio che, privato del suo unico grande pregio Bruce Willis, sarebbe abbastanza evitabile a causa dei tanti buchi e delle banalità della sceneggiatura, nè tantomeno può essere seriamente proposto un attacco alle tecnologie portanti degli U.S.A. costruito sciovinando in continuazione buffi dialoghi sui "saldi d'incendio" infarciti di "upload, download, stiamo volando, andiamo avanti" e battute simili.

Ma poi appare Bruce, rigorosamente di tre quarti, con quello sguardo un po' sornione, con la sua irresistibile durezza, con quell'aura mitica che lo circonda, ogni parola, gesto ed espressione di John McClane sono uno spettacolo, abbiamo di fronte un eroe, non McClane ma Willis in persona, che trasforma un film banale come questo in un vero film d'azione, fortuna o disperazione che sia per i registi la presenza di Bruce Willis fa il film e ne aumenta di almeno un paio di punti il voto finale, la sua assenza può annullarlo e relegarlo alla mediocrità.

Viene da chiedersi a cosa serva spendere centinaia milioni di dollari per poi portare al cinema film deludenti, ed il 2007 in tal senso è stata certamente la stagione cinematografica dei blockbusters mediocri che hanno tanto sbancato il botteghino quanto sorpreso in negativo gli spettatori, quando si può investire molto meno risparmiando in effetti speciali digitali e sostituendoli in massa con un'unico effetto speciale reale, qual è Bruce Willis.

Poco importa se in Die Hard Vivere o Morire ci siano risvolti imbarazzanti della trama quali ad esempio la National Security Agency che dimentica l'esistenza di una fondamentale base operativa che in casi d'emergenza può essere il primario obiettivo sensibile di attacchi terroristici atti a prendere il controllo delle risorse del Paese, il capo dell'FBI che sembra un ansioso inconcludente senza mezzi ridotto a uomo inerme agli ordini di McClane, l'estrema facilità di hackeraggio di "qualunque cosa" da parte della banda di Thomas Gabriel interpretato da Timothy Olyphant, la forza spropositata e l'indistruttibilità di Mai Lihn alias Maggie Q, via di sfogo preferita di John McClane per riversare tutta la sua rudezza e simpatia in volgarissime, memorabili battutacce provocatorie.

Il film è quantomeno arricchito da ottime e davvero ben girate scene d'azione che vedono Bruce Willis estremamente tonico ed impegnato, merito dell'occhio vivace e perfezionista di Len Wiseman, scene che aggiungono qualcosa al genere, due in particolare davvero memorabili come la berlina che si cappotta per aria dirigendosi verso McClane e Farrell (Justin Long) rimbalzando e sfiorando i due per poi schiantarsi sulle automobili in transito e la sequenza in cui McClane fa decollare un’auto di pattuglia come un missile centrando un elicottero... perchè aveva finito le pallottole. Yippie-Kay-Yay.
VOTO: 7

 
 

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