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RECENSIONE FILM A BEAUTIFUL MIND

A BEAUTIFUL MINDANNO: U.S.A. 2001

GENERE: Drammatico

REGIA: Ron Howard

CAST: Russell Crowe, Ed Harris, Jennifer Connelly, Christopher Plummer, Paul Bettany, Adam Goldberg.

DURATA: 134 '

TRAMA: 1947: John Forbes Nash (Russell Crowe) viene ammesso, grazie ad una borsa di studio, al corso di specializzazione post laurea in matematica all'esclusiva Università di Princeton. Il dipartimento di matematica è ricco di talentuosi studenti in competizione tra loro per la fama ed il successo, ma Nash è letteralmente ossessionato da un unico proposito: trovare un'idea veramente originale.
A soli 22 anni, dopo aver dato luce all'Equilibrio di Nash e contraddetto 150 anni di teorie matematiche ed in particolare le teorie di Adam Smith, padre dell'economia moderna, John Nash si vede schiudere di fronte a sè tutte le porte e gli viene offerto l'ambitissimo posto di ricercatore e professore all'università. Il grave male della schizofrenia si abbatte sulla sua splendida mente, capace di brillanti e continue intuizioni, ma la sua forza e l'amore della moglie Alicia Larde (Jennifer Connelly) gli permettono di superare tutte le sofferenze...

 

GIUDIZIO: A Beautiful Mind è un dramma umano ispirato agli avvenimenti della vita di John Forbes Nash, Jr., parzialmente basato sulla biografia "Il Genio dei Numeri" di Sylvia Nasar. Diretto da Ron Howard e prodotto da Brian Grazer, scritto da Akiva Goldsman, il film narra la vera vita di un eccentrico matematico che nel 1947, osservando i giochi competitivi dei suoi colleghi, fa un'incredibile scoperta di analisi matematica. Poi, la discesa agli inferi della schizofrenia: visioni, paranoie, elettroshock e psicofarmaci. Fronteggiando ostacoli che sarebbero stati in grado di distruggere l’esistenza di molti uomini, Nash ha la forza di opporsi alla malattia, grazie anche all'amore e al sostegno devoto di sua moglie Alicia. E dopo la tragedia gli viene attribuito il premio Nobel per la sua "analisi degli equilibri nella teoria dei giochi non cooperativi" nel 1994 (John Nash è tuttora professore a Princeton). Nei panni di John Nash, Russell Crowe fa strani gesti con le mani, si tocca i capelli, il viso, si guarda intorno circospetto, cammina come zoppicando, un'andatura accentuata, apparentemente, dal continuo uso di psicofarmaci. Prepararsi per questo ruolo ha permesso a Crowe di “mostrare che uno schizofrenico è uguale a qualsiasi altro malato: si innamora, ha figli, cerca di ottenere qualcosa nella vita”. Strepitosa colonna sonora di James Horner, cristallina fotografia di Roger Deakins (molti lavori con i Coen), grande sceneggiatura di Goldsman, superbo cast con due stelle di assoluto valore come Ed Harris e Russell Crowe. Al film è stata additata da alcuni critici la pecca di non riuscire in maniera completa a narrare la straordinaria storia di coraggio, forza di volontà e amore vissuta da Nash... noi vorremmo ricordare loro che il film dura 134 minuti, non una vita intera. La vera unica pecca è il doppiaggio in italiano che sminuisce meramente l'intensità recitativa di Crowe. Viene da chiedersi perchè Luca Ward, ottimo nell'esprimere la forza d'animo del protagonista ne "Il Gladiatore", non sia stato coinvolto. Film per intenditori da seguire in lingua originale. Vincitore di 4 Golden Globes e 4 premi Oscar su 8 Nominations.

VOTO: 8,5

 

INTERPRETI

Russell Crowe: 9 Avrebbe meritato l'Oscar come migliore attore protagonista. Talento assoluto. Le sue non sono semplici interpretazioni, bensì virtuosismi di fronte ad una cinepresa. Rivive e fa rivivere un personaggio tanto complesso quanto affascinante.
Ed Harris
: 8 Il grande Ed è stato scelto per interpretare il ruolo di William Parcher per due ragioni: la prima, sostenuta dallo stesso Howard, è stata quella di avere un attore in grado di fronteggiare il superbo Crowe. La seconda, aggiungiamo noi, è stata quella di scegliere un attore che rendesse inquietante e maledettamente vero un ruolo tanto scomodo che, se interpretato male, avrebbe reso risibile l'intero film. Maestro.
Jennifer Connelly
: 8 Premio Oscar come migliore attrice non protagonista per l'ottima interpretazione.

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