EMOZIONI PERICOLOSE - LUMINOUS MOTION

Anno: U.S.A. 1998 (uscita in Italia: 2001)

Genere: Drammatico

Regia: Bette Gordon
Cast: Deborah Unger, Eric Lloyd, Jamey Sheridan, Terry Kinney.
Durata: 94 '

Trama
Phillip Davis (Eric Lloyd) è un bambino di 10 anni che ha trascorso quasi tutta la sua vita per le strade della California al seguito della madre spensierata e seduttrice (Deborah Unger) e senza alcuna dimora fissa. Ogni notte è una strada, ogni uomo è un programma e non c'è nessun amore più forte e morboso dell'amore che Phillip nutre per la madre: rappresenta il suo mondo, chiaro e in continuo movimento. Ma quando la madre decide di abbandonare quel deleterio tipo di vita per sistemarsi e avere stabilità al fianco di un uomo, Phillip sente minacciato il suo unico rapporto affettivo e decide di riguadagnarsi la sua vita in movimento...
Giudizio

Bette Gordon cerca di farci entrare in un mondo cinico e perverso, sospeso tra realtà e fantasia, che ruota attorno alla relazione edipica tra madre e figlio. "Il Movimento luminoso", inspiegabilmente tradotto "Emozioni Pericolose" (ormai ci siamo abituati a queste incongruenze nelle versioni italiane), è la storia del paradiso perduto, della caduta di un bambino dal cielo alla terra, del passaggio da un'infanzia spensierata alla dura realtà. L'infanzia di Phillip è l'ultima fantasia adolescenziale: un mondo separato dove non ci sono contorni per l'amore fra la madre ed il figlio. Ma l'infanzia non può rimanere il posto incolpevole e semplice che Phillip vorrebbe, così lotta contro l'inevitabile e fondamentale processo umano di crescita: l'esperienza e l'accettazione della separazione e della perdita. La luce ed il movimento sono gli elementi centrali della pellicola, sia visivamente che dal punto di vista tematico. Il regista inverte i modelli della realtà e della fantasia, rendendo la prima sfocata e impalpabile e la seconda tagliente e libera. La madre rappresenta la luce e la fonte luminosa della vita stessa, e l'automobile rappresenta il mondo di Phillip in continuo movimento. Se Gordon riesce più o meno compiutamente a rappresentare tali aspetti, fallisce invece nettamente nel rendere comprensibili le complessità del carattere della madre, donna che si sente oppressa e svantaggiata dalla società, individualista che cerca la libertà ma che sceglie uno stile di vita deleterio per Phillip, che cerca di costruire un mondo interno e chiuso dove crescere il proprio figlio, mondo che viene osteggiato dal mondo esterno rappresentato dall'ex marito e dagli altri uomini con cui cerca stabilità. Il progetto della madre fallisce e la donna riconosce la sua complicità nel crescente lato oscuro di Phillip, ma tutto questo è decisamente poco chiaro e incomprensibile a causa di una regia che di certo non aiuta lo spettatore medio. Confusionario.

Voto : 4

Attori

Deborah Unger: 6 Si dedica ad un ruolo difficile e drammatico, non mettendo tuttavia da parte la carta della sensualità con la quale si è affermata sul grande schermo.

Eric Lloyd: 5 1/2 Sufficiente interpretazione.

 

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