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I HEART HUCKABEES

I HEART HUCKABEESANNO: U.S.A. 2004

GENERE: Commedia

REGIA: David O. Russell

CAST: Jason Schwartzman, Dustin Hoffman, Isabelle Huppert, Lily Tomlin, Jude Law, Mark Wahlberg, Naomi Watts, Angela Grillo, Ger Duany, Darlene Hunt, Kevin Dunn, Benny Hernandez, Richard Appel, Benjamin Nurick, Jake Muxworthy, Pablo Davanzo, Tippi Hedren, Talia Shire, Shania Twain, Keith Barrett, Adam Clinton, Kimberly Cutter, Jeannie Epper-Kimack, Antonio Evans, Isla Fisher, Ashley Fondrevay, Janet Grillo, Matthew Grillo-Russell, Bob Gunton, Altagracia Guzman, Lisa Guzman, Denis Hayes, Jonah Hill, Jake Hoffman, Kaied Hussan, Richard Jenkins, Julie Ann Johnson, Robert K. Lambert, Kamala Lopez-Dawson, James J. McCoy, Matthew Muzio, Shawn Patrick, John Rothman, Saige Ryan Campbell, Chuck Saftler, Jerry Schumacher, Jean Smart, Said Taghmaoui, Patrick Walsh, Scott Wannberg, Sydney Zarp, George Meyer, Maria Semple.

DURATA: 106 '

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TRAMA: Dopo essersi imbattuto in una serie di strane coincidenze, Albert Markovski (Jason Schwartzman) decide di rivolgersi a Bernard (Dustin Hoffman) e Vivian Jaffe (Lily Tomlin), una coppia di metafisici esperti nelle questioni della vita e noti come "Detectives Esistenziali". I due iniziano ad osservare il loro cliente da vicino, analizzando il suo presente e il suo passato. Dalle loro ricerche emerge il rapporto conflittuale che Albert ha con Brad Stand (Jude Law), un giovane manager rampante dei magazzini Huckabees, il quale decide a sua volta di assumerli per sé stesso. I detectives passano quindi ad analizzare la vita di Brad e il suo rapporto con Dawn (Naomi Watts), la bella testimonial degli Huckabees. Albert decide allora di ribellarsi alle conclusioni dei detectives e si allea con un altro cliente della coppia, Tommy (Mark Wahlberg), e con la loro nemesi, la filosofa francese Caterine Vauban (Isabelle Huppert), per riuscire così a trovare in altro modo la giusta risposta alle sue domande...

CRITICA a cura di Leo Pellegrini: Molto arduo dire di cosa parla il film.
Dunque... Abbiamo un Albert, onesto e rispettoso ambientalista nonché poeta, che ha visto per la terza volta consecutiva nello stesso giorno la medesima persona e se ne fa un problema (“Perché?” direte voi, beh io non so rispondere). Deciso a venire allora a capo di questa opprimente (?) coincidenza, stabilisce di affidarsi alla guida di due detective esistenziali, la cui caratteristica è di indagare senza fermarsi dinanzi a nulla e non frugando furtivamente negli armadi ma intrufolandosi nei pensieri e nelle emozioni altrui. Questa coppia punta la sua attenzione sui rapporti conflittuali fra Albert ed il suo collega Brad, che poi a sua volta li assume. La situazione si complica per l’intervento di una filosofa francese la cui interpretazione dell’essenza delle cose e del significato della vita è del tutto opposta alle teorie dei due detective suddetti, fermamente convinti del principio di unità e di connessione con tutte le cose...
Se la storia appare già piuttosto stramba e complicata, non sapete cosa vi aspetta in effetti. I heart Huckabees è un film completamente schizzato: l‘intento è di essere ironico, irriverente, spiazzante, oltraggioso, iconoclasta, imprevedibile, surreale... Ma è solo un gran pasticcio logorroico dove si discute continuamente di idealismo e concretezza, collettivismo e individualismo, altruismo ed egoismo, armonia e contrasto, unità e interconnessione, essenzialità e futilità, coscienza e realtà... I cultori de “Le profezie di Celestino”, dell’“Avere o essere” di Fromm, dell’esistenzialismo sartriano, delle filosofie indo-tibetane avranno di che deliziarsi (o irritarsi?).
Lo sceneggiatore e regista David O. Russell al suo quarto film ha voluto realizzare un’opera che fosse allo stesso tempo divertente e impegnata: tra una risata e l’altra lo spettatore dovrebbe interrogarsi su quale sia il significato della vita. Personalmente, a me il film non ha strappato una risata, mi ha annoiato e infastidito per la sua mancanza di ritmo e l’abbondanza di parole: certamente non mi ha indotto a pormi quesiti essenziali sulla mia esistenza e sul senso delle cose.
Il cast è, come si dice, stellare. Dustin Hoffman, Isabelle Huppert, Naomi Watts, Mark Wahlberg, Jude Law, Lily Tomlin, Jason Schwartzman... Ognuno di loro è in grado di sostenere un film da solo, ma qui si elidono a vicenda e appaiono tutti sprecati.
PS:
1) Shock iniziale sentire Hoffman senza la voce di Ferruccio Amendola, ma lo si supera facilmente perché il nuovo doppiatore Oreste Rizzini se la cava molto bene
2) Se Isabelle Huppert, una delle più grandi attrici attualmente in circolazione, intendeva penetrare nel cinema americano, ha scelto il film sbagliato. Leo Pellegrini
VOTO: 4

   
 
 
   
 

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