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RECENSIONE FILM IL CARTAIO - THE CARD DEALER

Il CartaioANNO: Italia 2003

GENERE: Horror

REGIA: Dario Argento

CAST: Stefania Rocca, Liam Cunningham, Claudio Santamaria, Silvio Muccino, Fiore Argento, Adalberto Maria Merli, Cosimo Fusco, Mia Benedetta, Claudio Mazenga, Conchita Puglisi, Antonio Cantafora, Pier Maria Cecchini, Carlo Giuseppe Gabrdini, Vera Gemma, Francesco Guzzo, Ulysses Minervini, Alessandro Mistichelli, Luis Molteni, Mario Opinato, Micaela Pignatelli, Jennifer Poli, Elisabetta Rocchetti, Giovanni Visentin.

DURATA: 106 '

TRAMA: Il Cartaio, autosoprannominatosi così a causa della sua morbosa mania per il gioco delle carte, è uno spietato serial killer che ha ingaggiato con la polizia una mortale partita a distanza, giocata nel mondo virtuale della Rete Internet, attraverso un'agghiacciante video poker. Il Cartaio sfida gli agenti, costretti loro malgrado ad accettare il confronto: ogni volta la posta in palio è la sopravvivenza di una vita umana...

RECENSIONE a cura di Ottavia: Dopo "Non ho sonno", datato 2001, il maestro dell'horror italiano firma la sua 14esima fatica. Una turista americana viene rapita nella capitale; un misterioso individuo che si firma con il curioso nickname Il Cartaio dichiara di essere il rapitore, dandone prova concreta, e sfida la polizia a giocare a video poker in una chat room. La posta in gioco è la vita della turista scomparsa. L'indagine è affidata ad Anna Mari (Stefania Rocca), ispettrice dal passato oscuro, con la collaborazione di un collega inglese, John Brennan (Liam Cunningham), e di un giovane hacker, il 19enne Remo (Silvio Muccino), asso del gioco sul web. Il film, pur presentando carenze e qualche errore anche a livello di montaggio, contiene comunque spunti interessanti. Innanzitutto è costruito come un solido giallo di impostazione classica, lo spettatore segue la polizia nei risvolti dell'indagine e nel susseguirsi degli indizi. Argento dimostra di essere al passo con la tecnologia e la comunicazione moderne azzeccando l'idea iniziale del maniaco che uccide giovani donne giocando partite di video poker via internet con la polizia romana. L'autore anche per quest'ultimo lavoro si avvale dei suoi fidati collaboratori, Ferrini con cui ha scritto la sceneggiatura e l'insostituibile Stivaletti che ha curato come sempre gli effetti speciali; questi ultimi in particolare sono fra le cose migliori del film, impressionanti ed impeccabili quelli realizzati sui cadaveri, caratteristica evidente soprattutto in quella che è forse la scena madre del film, l'ispezione corporea sulla prima vittima, realistica e sconcertante. Buoni gli interpreti, prima fra tutti Stefania Rocca la quale dà molto di se stessa, così come Muccino junior. Pare infatti che sul set il regista chiedesse l'apporto di ogni attore per la costruzione dei personaggi. Peccato per i dialoghi, piatti e banali quasi da fiction televisiva, forse penalizzati dal doppiaggio effettuato dagli stessi interpreti che sul set hanno recitato in lingua inglese. Imperdonabile inoltre per un giallo l'errore di far intuire sin dall'inizio il nome dell'assassino. Da non tralasciare le suggestive immagini di Roma, anche nei suoi angoli più remoti. Nonostante ci si allontani anni luce da capolavori assoluti come "Profondo Rosso" o "Il Gatto a Nove Code", il Dario Argento odierno mantiene ancora una certa compattezza stilistica ed alcuni momenti di discreto brivido. E' necessario comunque precisare che l'autore negli ultimi tempi si è notevolmente distaccato dall'horror puro che lo ha reso celebre per virare verso il thriller di genere con qualche sfumatura horror tuttavia ancora presente. Ottavia

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