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RECENSIONE FILM MASTER AND COMMANDER THE FAR SIDE OF THE WORLD - MASTER AND COMMANDER SFIDA AI CONFINI DEL MARE

Master and Commander: Sfida ai confini del mareANNO: U.S.A. 2003

GENERE: Avventura / Storico

REGIA: Peter Weir

CAST: Russell Crowe, Paul Bettany, James D’Arcy, Edward Woodall, Chris Larkin, Robert Pugh, Richard McCabe, Max Pirkis, Max Benitz, Lee Ingleby, David Threlfall, Ian Mercer, Billy Boyd, Mark Lewis Jones, George Innes.

DURATA: 128 '

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TRAMA: 1805 - Epoca delle Guerre Napoleoniche. Il capitano "Lucky" Jack Aubrey (Russell Crowe), famoso membro della Royal Navy, la Marina britannica, ammirato per il suo ardore e la sua energia nell'affrontare i nemici in battaglia, è al comando dell'imbarcazione H.M.S. Surprise, improvvisamente attaccata dall'Acheron, vascello francese di superiore stazza soprannominato "Nave fantasma" per la mobilità e rapidità nell'apparire e scomparire dal campo visivo degli avversari, diretto verso le isole Galàpagos per depredare le baleniere di sua maestà. La Surprise è fortemente danneggiata e metà dell'equipaggio è ferito o deceduto: nonostante il parere negativo dell'amico e medico di bordo Stephen Maturin (Paul Bettany), il capitano Jack Aubrey "il Fortunato", ritrovatosi dinanzi alla difficile scelta di portare in salvo la nave e quel che resta della ciurma decimata oppure proseguire nell'impresa di catturare il pericoloso nemico, decide di intraprendere un rischioso inseguimento tra le acque di due oceani per intercettare e catturare i suoi avversari. Da questa missione dipenderà la sua reputazione e la salvezza di tutto l'equipaggio: inizia così l'avventuroso viaggio della Surprise, dalle coste del Brasile alle tempestose acque di Capo Horn, e poi giù, attraverso le nevi e le distese di ghiaccio del Polo sud, fino ai confini del mare, le remote coste delle isole Galàpagos...
GIUDIZIO: Tratto dal romanzo di Patrick O'Brian "Sfida ai confini del mare", magistralmente diretto dal regista pluri-nominato agli Oscars e ai Golden Globes (8 Nominations in totale) Peter Weir e interpretato dallo straordinario Russell Crowe, Master and Commander: Sfida ai confini del mare è un autentico viaggio cinematografico epico ed emozionante, assolutamente da vedere e vivere in un solo lungo sospiro. Peter Weir, grande regista già apprezzato in pellicole quali "Witness - Il Testimone", "L'Attimo Fuggente", "Green Card - Matrimonio di convenienza" e "The Truman Show", con estrema bravura ed abilità ci ripropone sul grande schermo le avventure navali del duo Aubrey / Maturin scritte da Patrick O'Brian, uno dei maggiori autori del ventesimo secolo i cui lavori sono stati proclamati il 6 gennaio 1991 dal The New York Times Book Review << i migliori romanzi storici mai scritti >>. Oltre ad elementi e fatti oggettivi di vasta erudizione, nelle sue opere O'Brian ha inserito con maestria un appassionante approfondimento psicologico dei personaggi ed un ritmo serrato e mozzafiato nella descrizione delle sequenze di azione, caratteristiche che Weir ha avuto il pregio di riproporre con grande fedeltà a bordo della Surprise, tra tensioni, emozioni e passioni fuori dal comune. Il capitano Jack "Lucky" Aubrey è interpretato da Russell Crowe: ogni complimento e giudizio appare superfluo per un immenso attore che non ha paragoni tra i protagonisti della "nuova" generazione di interpreti ed affianca già a pieno merito i più grandi che il panorama cinematografico possa offrire. Completano il cast ottimi attori tra i quali spiccano Paul Bettany, già al fianco di Crowe in "A Beautiful Mind", il sorprendente tredicenne Max Pirkis nel ruolo di Lord Blakeney e Billy Boyd, alias Peregrino "Pipino" Took de "Il Signore degli Anelli". La pellicola, supportata da avvincenti effetti visivi e sonori, da ottima fotografia e scenografia, assume la particolarità di essere la prima pellicola della storia del cinema girata alle isole Galàpagos. Tra battaglie, tempeste, superstizioni, forti amicizie ed eroismi assoluti, la Surprise non mancherà di farvi vivere un grande ed intimo spettacolo, uno spettacolo da vedere.
VOTO: 8,5

INTERPRETI

Russell Crowe: 9 Ennesima e susseguente interpretazione d'autore, da "L.A. Confidential" a "Insider - Dietro la verità", da "Il Gladiatore" a "A Beautiful Mind". Talento assoluto.

Paul Bettany: 7,5 Buona interpretazione per un attore figlio d'arte praticamente nato in teatro: suo padre e sua madre sono attori, sua sorella è una scrittrice, sua nonna è stata una grande attrice.

CRITICA a cura di Annarita Zito: Usciti dal cinema, si ha la sensazione che Peter Weir abbia girato questo film per ottenere quell'Oscar che gli è sfuggito per tre volte, tante quante sono state le sue Nominations: per "Witness" (1986), per "L'Attimo Fuggente" ('91), e per "The Truman Show" ('99). Per centrare l’obiettivo, si affida ora a Russell Crowe e ad una trama epica e dall'inconfondibile stile tipico dei film marinareschi di stampo classico. Di sicuro, non mancano le emozioni. Il film è tratto dal romanzo "Sfida ai confini del mare" (Far Side of the World) di Patrick O'Brian, scrittore che nei suoi romanzi rievoca il mondo ed i personaggi della Marina Britannica all'epoca dei conflitti napoleonici. Proprio l'epoca in cui è ambientata la storia portata sullo schermo da Weir (anno 1805). Crowe veste i panni dell’ammiraglio "Lucky" Jack Aubrey, alla guida della nave inglese Surprise, quando il suo equipaggio viene colto di sorpresa e attaccato dalla più potente e moderna fregata francese Acheron. Aubrey si trova davanti ad una difficile scelta: portare in salvo la nave danneggiata e quel che resta della ciurma decimata oppure proseguire per mare e cercare di catturare il pericoloso nemico. L'ammiraglio sceglie questa seconda strada, a costo di mettere a repentaglio tutto l'equipaggio, pur di confermare la propria reputazione. Questo viaggio avventuroso a caccia del nemico si svolge dalle coste del Brasile sino a Capo Horn, per proseguire tra le distese di ghiaccio del polo sud e le desolate spiagge delle Isole Galapagos (primo film, questo, ad essere girato qui). L'inizio del film è folgorante. La nave francese appare improvvisamente all'orizzonte e con un crescendo di tensione silenzioso si arriva subito al primo scontro: lo spettatore è catapultato accanto ai cannonieri, in mezzo al mare, tra la nebbia. L'imbarcazione napoleonica colpisce duro e Surprise è costretta alla fuga. Acheron, da questo momento, diventa l’ossessione di Aubrey-Crowe. Sempre al suo fianco, sebbene quasi mai d'accordo con lui, è il medico di bordo Maturin (Paul Bettany). Nodo centrale del film è appunto il rapporto d'amicizia tra questi due uomini; rapporto che si snoda attraverso tutta la vicenda e rende atipico questo action-movie dal sapore epico. La nave è il teatro su cui si svolge la vicenda, con una sola incursione a terra durante la seconda parte del film. Naturale, perciò, che il fulcro della narrazione si sposti sul nucleo di rapporti sottesi dalla lunga convivenza forzata dei marinai e dalle scene di vita di bordo. Weir, inoltre, pone l'attenzione su due temi, quello del comando-autorità e quello della superstizione. Il primo si lega al personaggio di Russel Crowe, autentico uomo di mare e capitano coraggioso (anche fortunato, come dice il suo soprannome), energico ma alla fine umano, che nel rapporto con i suoi marinai e con l'amico medico subisce le contraddizioni del suo ruolo di comandante, in bilico tra scelte scomode e concessioni, tra emotività e razionalità. Per quanto concerne la superstizione, il rapporto con il soprannaturale è accentuato dalla stessa natura della vita di mare, sempre in balia dell’elemento naturale. Una superstizione che porta al suicidio del capro espiatorio Hollom (presunto iettatore, Jona della nave) e alla riconciliazione con Dio. Per quanto riguarda la parte tecnica e le scene del film, le inquadrature sono puntuali e costantemente funzionali alla vicenda (c’è una buonissima cura per la fotografia). Non manca un certo lirismo. Ben costruita la sequenza dello scontro finale tra le due navi, emozionante al punto quasi da lanciare lo spettatore all’assalto al fianco di Crowe, indice del rapporto di complicità che si crea tra lo spettatore ed i personaggi. Annarita Zito
VOTO:

   
 
 
   
 

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