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RECENSIONE FILM MONGOL

MONGOLGIUDIZIO: Sergei Bodrov dirige Mongol, film storico d'autore sull'epopea di Gengis Khan candidato agli Oscar come miglior film straniero ai Premi Oscar 2008: difficile non rimanerne colpiti dalla cinematografia, dall'epica, dall'intensità e dallo straordinario impatto visivo.
Mongol, pur essendo un film incompleto con alcune evidenti mancanze, conquista lo spettatore per l'ampio respiro e per la portata di un'opera intima e carica di emozionalità, per la fotografia e le spettacolari ambientazioni supportate da una pregevole colonna sonora.

Scritto dallo stesso Sergei Bodrov con Arif Aliyev e basato su documenti storici come il lunghissimo poema La storia segreta dei Mongoli, Mongol racconta la vita e la leggenda del celebre condottiero Gengis Khan, colui che conquistò metà del Pianeta costituendo lo sconfinato Impero Mongolo, ripercorrendo i drammatici e tormentati primi anni del sovrano nato nel 1162 col nome di Temüjin, dalla difficile infanzia fino alla battaglia che segnerà il suo destino, complesso ritratto del nobile condottiero impavido e visionario supportato dal profondo rapporto d'amore senza tempo con la moglie Börte (Khulan Chuluun), madre, amante e consigliera ottimamente interpretata da Khulan Chuluun.

Bodrov mescola magistralmente sentimenti ed azione, usi e costumi dell'epoca, tradizioni uniche, storia e leggenda sullo sfondo di ambientazioni tanto selvagge quanto sognanti.
La giovane star del cinema giapponese Asano Tadanobu (Zatoichi, Ichi the Killer, Vital) dona grande spessore ed intensità al personaggio di Temüjin, futuro grande Khan dei Mongoli meglio conosciuto come Gengis Khan, affiancato dal bravissimo attore cinese Honglei Sun nel ruolo del Khan avversario Jamukha, fratello e fiero nemico al tempo stesso del futuro condottiero che unificherà il grande popolo Mongolo.

Già candidato agli Oscar per il film 'Il Prigioniero del Caucaso', Sergei Bodrov gira l'opera proprio nelle località esotiche che hanno visto nascere e crescere Gengis Khan, tra lontani paesaggi nomadi caratterizzati da spazi infiniti ed estremi climatici, offrendoci un film davvero notevole per poetica, carica visiva ed emozionale, più che sufficiente per quanto riguarda coreografie, svolgimento e riprese delle scene prettamente d'azione, meno lodevole invece nell'esposizione della fabula più volte bruscamente interrotta, malamente tagliata dal montaggio e manchevole nel promesso finale che purtroppo non si concretizza in un film comunque di chiaro spessore tecnico ed artistico.
VOTO: 7-

 

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