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RECENSIONE FILM SCOOP

RECENSIONE FILM SCOOPANNO: Gran Bretagna 2006

GENERE: Commedia

REGIA: Woody Allen

CAST: Scarlett Johansson, Hugh Jackman, Woody Allen, Ian McShane, Kevin McNally, Jim Dunk, Romola Garai, Charles Dance, Fenella Woolgar, Victoria Hamilton, Robert Bathurst, Geoff Bell, Nigel Lindsay, Christopher Fulford, Peter Mastin, Doreen Mantle, David Schneider, Meera Syal (II), Carolyn Backhouse, Guo Toa, Sam Friend, Mark Heap, Suzy Kewer Splendini's Assistant, Jody Halse, Matt Day, Elizabeth Berrington.

DURATA: 96 '

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TRAMA: Sondra Pransky (Scarlett Johansson), una studentessa americana di giornalismo in visita a Londra, si trova ad indagare su una serie di omicidi e si innamora di Peter Lyman (Hugh Jackman), un inglese dal temperamento focoso......

CRITICA a cura di Olga di Comite: Dopo l’amaro di "Match Point", un bel noir ambientato a Londra, Woody Allen ci riprova con questa metropoli che tende a divenire il suo secondo amore dopo la grande Mela. E via via che lui stesso la conosce, ce ne fa vedere luoghi suggestivi e molto britannici, come l’esclusivo club o la residenza di campagna in cui sono ambientate, con la solita maestria d’inquadrature calde e nitide insieme, alcune scene di Scoop.
In realtà il giornalismo c’entra poco; l’intento è di ritornare alla commedia un po’ tinta di giallo e di rosa e di divertire. Non a caso si assiste al ritorno sulla scena di Woody in uno dei soliti ruoli marginali, che hanno comunque sempre a che fare col palcoscenico. Stavolta è Mister Splendini, un illusionista-mago molto approssimativo, che ripete ogni sera le sue formulette e mette in scena piccole manie.
E stavolta le battute sono degne dei suoi film migliori, forse per mettersi in competizione con la sua attuale musa: una morbida, burrosa Scarlett Johansson, che a detta dello stesso regista è una degna antagonista in fatto di motti fulminanti ed autoironici. Di lei il nostro fornisce un identikit lusinghiero e quanto meno questo film dimostra che la giovane interprete ha personalità da vendere, oltre a un fascino non convenzionale.
Nella storia la Johansson è una studentessa di giornalismo, di nome Sondra, che durante una esibizione del mago vede il fantasma di un famoso reporter defunto, ritornato da un aldilà; alla Bergman (Il Settimo Sigillo) con tanto di Morte con la falce alla Woody Allen (Amore e Guerra). L’ex-giornalista le confida di sapere chi è il serial-killer, noto come l’assassino dei tarocchi che sta terrorizzando Londra. Un vero scoop per lei, dato che si tratta di un nobile molto in vista per il nome che porta, Peter Lyman (Hugh Jackman). Per intenderci, un insospettabile. Coinvolgendo il recalcitrante Sidney (Woody Allen), la giovane inizia le sue investigazioni, mentre il rapporto con il mago, fatto di un crescendo di battute, vede a poco a poco la Johansson trasformarsi in quello che un tempo furono Diane Keaton e Mia Farrow, due spalle brillanti e intelligenti. Ben presto però, sull’ambizione, in Sondra prevarrà l’amore e l’americanina si invaghirà del presunto killer, un bel giovanotto ricco di muscoli e mezzi. Il racconto scorre facile facile e l‘intreccio è ben presto chiaro allo spettatore, così come l’inevitabile conclusione. Diciamo pure che senza la presenza dell’attore-regista, il film sarebbe un’operina minore. Ma Allen, pure invecchiato, pure malinconico nel ruolo di un finto padre e di un artista da strapazzo, ritrova accanto alla solare partner il ritmo e la scorrevolezza felice che si intrecciano alle solite nevrosi, però alleggerite. Così il garbo dell’autore, insieme ad una ambientazione raffinata, come sempre senza strafare, sottolineata da una colonna sonora questa volta classica, compiono ancora il miracolo di farci sorridere con stile. Non è poco in tempi in cui il divertire senza grossolanità; e il curarsi del pubblico sembrano diventati appannaggio di rarissimi spettacoli. Olga di Comite
VOTO:

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