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RECENSIONE FILM SPIDER-MAN 3 SPIDERMAN 3

SPIDER-MAN 3ANNO: U.S.A. 2007

GENERE: Fantastico / Supereroi

REGIA: Sam Raimi

CAST: Tobey Maguire, Kirsten Dunst, James Franco, Thomas Haden Church, Topher Grace, Bryce Dallas Howard, J.K. Simmons, James Cromwell, Rosemary Harris.

DURATA: 156 '

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TRAMA: Harry Osborn (James Franco) è combattuto tra il desiderio di vendetta ed i legami con il suo migliore amico Peter Parker (Tobey Maguire), più volte gli metterà i bastoni tra le ruote, ormai profondamente legato alla bella Mary Jane (Kirsten Dunst) e con l’intenzione di convolare a nozze.
Un nuovo nemico si pone d’ostacolo al suo cammino: se stesso. L’arrivo di un organismo alieno dalle zone remote dell’universo, denominato simbionte, scava nel profondo del suo animo, estraendo un lato della sua personalità davvero irriconoscibile.
Non più il bravo ragazzo di quartiere, con la sua faccia simpatica che trasmette innocenza. Ora un atteggiamento più sfrontato, un’espressione più sicura di sé, deteriorano le sue amicizie ed i suoi amori.
La tuta rossa e blu si trasforma in nera, come a dar vita ai lato oscuri della sua anima, a rispolverare le sue intenzioni maligne, finora mascherate da una lucida coscienza.
Soffocato e oppresso da questo meccanismo vivente, decide di liberarsene e, il destino crudele e beffardo traccia la sua inesorabile traiettoria. Eddie Brock (Topher Grace), giornalista reporter che lavora per il Daily Bug, stesso quotidiano per cui opera Peter, è il destinatario della nuova forma aliena.
La guerra professionale scaturita tra i due per una serie di foto false, si trasferisce su di un piano più eroico. Nasce il terribile Venom che, accompagnato dall’Uomo Sabbia (Thomas Haden Church), il vero responsabile della morte dello zio Ben (Cliff Robertson), vogliono porre fine alle avventure del nostro amichevole spiderman di quartiere.
Ma gli amici si vedono nel momento del bisogno, e proprio quando la sua vita è messa seriamente in pericolo, giunge in soccorso Harry, che ha liberato la sua mente dai fantasmi di un passato troppo ingombrante.
Sul fronte sentimentale, Peter non riesce a porre il definitivo tassello alla sua relazione con Mary Jane, le vicissitudini che intercorrono sul suo cammino lo portano a ritardare di parecchio il tanto fatidico "Mi vuoi sposare?"
...

CRITICA a cura di Lorenzo Carrega: Una storia sempre più favolistica, un intreccio di personaggi che non gli rende giustizia, ma palesa un’evidente difficoltà di far emergere la completezza della loro personalità.

Interessante la scelta introspettiva del Peter / Spiderman, l’indagine microscopica delle cavità oscure e buie della sua personalità, che salgono fino in superficie a minare le relazioni di facciata, con i suoi colleghi, e quelle più radicate, come ad esempio con Harry.

Poco spazio è stato dato alla figlia dell’ispettore capo Gwen Stacy (nel fumetto la sua figura è più centralizzata), nella sua graduale confidenza con Peter, che mette in difficoltà la rossa Mary Jane, licenziata dal suo corpo teatrale e sempre più trascurata.

La lunghe e provanti sequenze iniziali rischiano di sfinire anche il più profondo e assiduo fan, se, ad un passo dal collasso, Sam Raimi inserisce intermezzi davvero spettacolari, con scene di lotte furibonde sopra i tetti e lungo le strade.

Costruisce le scene con grande efficacia, staccando con la MdP in primi piani che esaltano le gesta dei combattenti, sottolineando le loro muscolature, marcando linee davvero precise che donano, nel tutto, un particolare senso di agilità.

Cavalcato il successo dei primi due, si traina sui binari di un racconto che non attende altro che la sua fine, di sapere se Peter e Mary Jane si sposeranno, se Tobey Maguire parteciperà al nuovo cast, e quindi se Sam Raimi dirigerà anche il quarto episodio. Lorenzo Carrega - Yanub (LINK)
VOTO:
6

GIUDIZIO: Troppi intrecci con i personaggi, sempre più schiacciati dentro una pellicola di due ore, poco stimolante lo sviluppo della storia, ammorbidita da scene d’azione che fungono da ricaricatrici cognitive.

 

CRITICA: Il film più costoso della storia del Cinema, il film che più ha incassato nel weekend di uscita con la stratosferica cifra di 151 milioni di dollari, il terzo episodio della Saga dell'Uomo Ragno, il culmine narrativo delle vicende di Peter Parker, secchione per amici e parenti, invincibile Supereroe chiamato Spider-Man per il Mondo intero...
L'amichevole Uomo Ragno di quartiere è tornato con Spider-Man 3, siglando il fallimento di un progetto, il fallimento personale di Sam Raimi.

Spider-Man 3 è un film pesante, colossale che si regge su povere fondamenta, un film senz'anima che non riesce ad emozionare soffrendo la lungaggine di una pellicola povera di idee e schiava di un'operazione commerciale che pretende ALTRI 3 FILM DI SPIDER-MAN sul grande schermo privandoci perfino della dichiarazione d'amore eterno di Peter Parker a Mary Jane Watson, chiaramente fatta scomparire dalla Scena Finale, peggio di un pugno allo stomaco.

Spider-Man 3 manca anzitutto di un vero Villain, un antagonista all'altezza di Willem Dafoe (Green Goblin) e Alfred Molina (Dottor Octopus): James Franco nei panni di Harry Osborn alias New Goblin è meno espressivo del quadro che ritrae Norman Osborn (Willem Dafoe), l'interpretazione del buon Thomas Haden Church vola via insieme ai granelli di sabbia di Sandman nonostante sia chiaramente posto al centro dell'attenzione da Sam Raimi, non sorretto tuttavia da un'adeguata introspezione del personaggio e da adeguati dialoghi.

Discorso a parte merita Venom, anche se scriverne significa voler proprio infierire.
Lo storico terribile character di Venom viene letteralmente violentato e sminuito ancor peggio del povero Ciclope, Scott Summers di "X-Men 3".
E cosa dire del Budget stratosferico? Evidentemente non dev'essere bastato giacchè Venom pecca molto anche a livello di realizzazione tecnica, decisamente insufficiente.

Anche i tanto strombazzati effetti speciali deludono all'inizio e non sono comunque particolarmente eclatanti, con diverse scene sfocate e/o da videogame, proprio come capitò con il primo Spider-Man, mentre Sandman viene realizzato con grande dovizia, accompagnato da un sottofondo musicale personalizzato nonchè scopiazzato da non ricordo esattamente quale film.

CGI sicuramente inferiore a Spider-Man 2, specialmente nell'applicazione pratica alla funzionalità della pellicola.
Dimenticatevi la fantastica sequenza del treno di Spider-Man 2, in Spider-Man 3 non vedrete nulla di nemmeno lontanamente simile.
In compenso vedrete un duello tra Spider-Man e New Goblin abbastanza insufficiente, risollevato dall'anello di fidanzamento che viene volutamente messo di mezzo per aumentare la tensione narrativa, una chimera in Spider-Man 3.

Torniamo alla storia.
La crisi d'identità che attraversa Peter Parker è riprodotta in maniera francamente ridicola, e la colpa non è di certo di Tobey Maguire ma di chi gli ha assegnato quel copione.
Dal punto di vista interpretativo e dei soggetti, il film è retto dalle tre donne principali: Kirsten Dunst nei panni di Mary Jane Watson, Rosemary Harris alias la zia May Parker e Bryce Dallas Howard che interpreta Gwen Stacy, portando una piacevole brezza di novità in un film sofferente.

E ben vengano le poche battute di Rosemary Harris, UMANE, VERE, CARICHE DI SENTIMENTO, tutto ciò in cui Spider-Man 3 clamorosamente fallisce.

Spider-Man 3 è un film povero di umanità ed emozioni, sembra quasi sia frutto di un team che non era perfettamente affiatato e concentrato sul progetto, non può spiegarsi altrimenti l'intera scena finale del film, brutta e priva di Pathos.

Ritorniamo subito sulla Scena Finale, il confronto mortale tra Spider-Man e New Goblin contro Sandman e Venom: Spider-Man 3 cresce stancamente verso il suo culmine, verso la resa dei conti... E Sam Raimi va a realizzare uno scontro finale COSI' BRUTTO?!? Se non fosse per la crescita di Sandman la conclusione sarebbe da rivedere interamente, stupidi dialoghi tra Spider-Man e New Goblin inclusi.

Tutto questo è Spider-Man 3, abbondantemente il peggior film della Saga di Spider-Man.
VOTO:
6-

 
 

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