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THE ISLAND

THE ISLANDANNO: U.S.A. 2005

GENERE: Fantascienza

REGIA: Michael Bay

CAST: Ewan McGregor, Scarlett Johansson, Djimon Hounsou, Steve Buscemi, Sean Bean, Michael Clarke Duncan, Shawnee Smith, Max Baker, Tom Beaver, Troy Blendell, Yvette Nicole Brown, Joe Bucaro III, Regan Burns, Mary Castro, Matthew Cieslinski, Kevin Daniels, Whitney Dylan, Svetlana Efremova, Kenneth Hughes, Richard V. Licata, J.P. Manoux, Mitzi Martin, Jamie Mcbride, Kevin Mccorkle, Gonzalo Menendez, Glenn Morshower, Gary Nickens, Don Michael Paul, Ethan Phillips, Damani Roberts, Grace Anne Rowan, Jennifer Secord, Robert Sherman, Jimmy Smagula, Brian Stepanek, Skyler Stone, Eric Stonestreet, Noa Tishby, Olivia Weston, Richard Whiten, Alex L. Worman.

DURATA: 80 '

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TRAMA: L'ISOLA - Alla metà del XXI secolo, dopo un disastro ecologico che ha distrutto l'intero pianeta e sterminato la maggioranza della popolazione mondiale, i sopravvissuti sono costretti a vivere in un'area protetta in cui, per il loro benessere, la loro esistenza quotidiana è costantemente sorvegliata e monitorata. L'unico modo di uscire da questa prigione è essere scelti per andare sull'ISOLA, l'unico luogo della terra scampato al disastro e rimasto incontaminato. Lincoln Sei-Echo (Ewan McGregor) e Jordan Due-Delta (Scarlett Johansson) sono amici e nessuno dei due ha idea di cosa ci sia fuori dal luogo dove vivono da sempre. Lincoln però, comincia ad essere perseguitato da strani incubi inspiegabili che gli danno lo stimolo di porsi alcune domande sulla propria vita e sulle restrizioni cui è oggetto. Con terrore, scopre che tutto quello che li circonda, persino l'ISOLA che tutti sognano, è una menzogna, che tutti valgono meno di niente e sono morti già prima di nascere. Insieme a Jordan, evade allora alla scoperta del mondo esterno, mai conosciuto e, innamorati, scoprono cosa significhi sentirsi braccati e dover lottare per la sopravvivenza...

CRITICA a cura di Chiara F.: La trama bieca e futuristica poteva portare a qualcosa di imperdibile ed affascinante, ma l'aggettivo che riassumerebbe l'intera pellicola è: rintronante. Stucchevoli e perfettamente inquadrati nelle scenografie robotiche, assillano i colori e i riff senza sangue della colonna sonora. I due cloni, splendidi e sorpresi dalla crudeltà dello scopo della loro esistenza, fuggono a perdifiato senza mai fermarsi, senza evolvere, secondo l'attitudine tutta americana e "bayana" di gettare un'idea e condirla di orpelli inutili, snaturandone l'essenza, e soprattutto di non dare abbastanza tempo perchè lo spettatore di multisala comprenda ciò che sta accadendo.
L'intrigante deformazione di Lincoln 6-Echo, il cui cervello di prodotto è inficiato da continue aggressioni di coscienza, è intrigante: coltivato come una sorta di ectoplasma ma dotato di un corpo, quello del duttile McGregor, il contenitore d'organi è fiorito in un essere umano disturbato da continui ricordi del suo "sponsor", ovvero, dell'originale che ha dato vita alla copia. Vive sotto terra con centinaia di simili, illusi da una falsa notizia di contaminazione e preposti alla coltivazione e alla sostituzione d'organi senza saperlo. Ma l'idea e i caratteri, anche "umani", si rivelano nel corso dello script proprio come delle copie sbiadite di un altro e di un altrove che non viene mai mostrato. qualche psicologismo e nessuna psicologia, passaggi troppo bruschi dall'ingenuità bambinesca di questi ignari schiavi a una piena coscienza di sè. La compagna di Echo è un'improbabile Johansson in attonita versione fèmme fatale, e il suo personaggio è ottusamente legato alle esecitazioni militaresche e al premio ginnastica che potrebbe concretizzarsi in una fantomatica isola. Eppure la perfetta balilla si convince repentinamente della scoperta dell'amico, e lo segue in una mirabolanza superomistica, scoprendo il mondo con un'ingenuità che si rivela subito fittizia. Il loro stesso rapporto evolve in una patinata scena di sesso alla harmony, tra due esseri che fino a poco prima sembravano preadolescenti impacciati che scoprono il mondo di violenza e istinti di cui erano stati privati, e che invece con scioltezza inusitata si ritrovano ad ostentare consapevolezza e frasi fatte nel "durante".
Seguono troppe persone morte e troppe catastrofi perchè Lincoln 6 Echo possa davvero rimanere illeso, eppure non si teme neppure per un attimo per la sua vita. Gradevole lo stratagemma di dubbio che il clone insinua nel poliziotto che deve catturarlo, e che invece colpisce il disgustoso originale, e la sovrapposizione metafilmica che l'amica 2 Delta subisce quando si ritrova di fronte alla pubblicità girata realmente dall'attrice del film. Per il resto, un'occasione sprecata dallo strillone professionista, ma pur sempre strillone, di Hollywood anni '0: Michael Bay. Chiara F.
VOTO: 4,5

   
 
 

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