CINEMOVIE.INFO - il Cineportale del Cinema moderno

Recensioni
Recensioni
Box Office
Box Office
Notiziario Notiziario
Trailers Trailers
Celebritą Celebrità
Frasi Celebri Frasi Celebri
Cine Specials Cine Specials
CINEMOVIE.INFO


 

 
 
 
 
 

RECENSIONE FILM THE TERMINAL

THE TERMINALANNO: U.S.A. 2004

GENERE: Drammatico

REGIA: Steven Spielberg

CAST: Tom Hanks, Catherine Zeta-Jones, Stanley Tucci, Chi McBride, Diego Luna, Barry Shabaka Henley, Kumar Pallana, Zoe Saldana, Eddie Jones, Michael Nouri, Jude Ciccolella, Corey Reynolds, Guillermo Diaz, Rini Bell, Sasha Spielberg, Scott Adsit, Carl Alacchi, Jeffery Alan, Carl Allen, Cas Anvar, Michelle Arthur, Anastasia Basil, Lydia Blanco, Carlease Burke, Kenneth Choi, Jennifer Chu, Robert Covarrubias, Chad Davis, Joseph Davis, Evelyne De La Cheneliere, Dusan Dukic, John Eddins, Ian Finlay, Dan Finnerty, Stephon Fuller, Riad Galayini, Benny Golson, Terry Haig, Amber Havens, Dilva Henry, Matt Holland, James Ishida, Mark Ivanir, Tonya Ivey, Janique Kearns, Sandrine Kwan, Valera Nikolaev, Laurie Megan Phelps, Tanya Van Blokland, Ana Maria Quintana, Susan Slome.

DURATA: 131 '

TRAMA: Proprio mentr Viktor Navorski (Tom Hanks) è in volo verso gli Stati Uniti, un violento colpo di stato getta nel caos il paese dell'Est europeo da cui proviene: Viktor sbarca così al John F. Kennedy International Airport con un passaporto rilasciato da un governo fantasma. Non potendo ottenere l'autorizzazione ad entrare negli Stati Uniti, è costretto a trascorrere interi giorni (e lunghe notti) nella sala transiti dell'aeroporto, sperando che la guerra scoppiata finisca presto. Mentre i giorni diventano settimane e mesi, Viktor scopre poco a poco come nel piccolo mondo del terminal trovino spazio situazioni e sentimenti tra i pù disparati: paradossi e generosità, ambizioni e voglia di divertirsi, privilegi di classe e colpi di fortuna... e persino l'amore, che si presenta sotto le sembianze di una splendida assistente di volo di nome Amelia (Catherine Zeta-Jones). Ma c'è una persona per cui Viktor diventa ben presto un personaggio scomodo: il funzionario aeroportuale Frank Dixon (Stanley Tucci), che lo considera un fastidioso intoppo burocratico, un problema che non riesce a risolvere ma che è deciso ad eliminare...

CRITICA a cura di Silvia Benassi: E' possibile vivere in un non-luogo? Beh questo è quello che succede a Viktor Navorski (Tom Hanks), abitante di un'immaginaria ex repubblica sovietica di nome Cracosia, che improvvisamente si ritrova prigioniero nell'aeroporto JFK di New York. Durante il breve tempo del volo verso la "Grande Mela", infatti, all'interno del suo paese si verifica un colpo di stato per cui lui, una volta atterratto si ritrova ad essere cittadino di nessun paese; i suoi documenti, così come i suoi soldi, non hanno più alcun valore e lui, per le autorità americane, diventa un soggetto "semplicemente inaccettabile", non può ripartire ma nemmeno lasciare l'aeroporto ed entrare in territorio americano. Travolto in questo vortice Viktor si ritrova straniero in un paese che gli si dimostra inzialmente ostile, popolato di burocrati incapaci di farsi capire e di comunicare con lui ed il cui unico interesse è cercare di risolvere alla svelta la situazione in modo che la cosa non finisca col creare dei problemi. E' così che Viktor resta bloccato in questo limbo, libero di muoversi solo all'interno dell'area di transito internazionale, in attesa di poter finalmente uscire da quella porta che segna il confine tra lui, New York e ciò che lo ha portato fino a lì. All'interno di uno di quelli che Augè ha definito come non-luoghi, frutti della società moderna, pensati solo come posto di passaggio ed in cui l'unica attività possibile è comprare, Viktor, con una grande delicatezza, sensibilità e gentilezza, riuscirà a crearsi un proprio mondo in cui troverà amicizia ed amore. The Terminal si basa sulla storia di un uomo, un rifugiato di origine iraniana di nome Mehran Karimi Nasseri che realmente vive da anni in un aeroporto, nella fattispecie quello parigino di Charles de Gaulle. Il film sicuramente non può essere annoverato tra i migliori lavori di Spielberg ma ha il merito di afforntare in modo divertente e leggero l'importante ed attuale tema del rapporto con l'altro, con lo straniero, il tutto collocato in un contesto come quello statunitense che, più di quanto accade in altri paesi, convive giornalmente con il sospetto, la diffidenza e la paura nei confronti di ciò e chi non conosce. Silvia Benassi
VOTO: 7

Disclaimer | © 2001-2004 CINEMOVIE.INFO | Web Design: © 2004 MARCLAUDE