CINEMOVIE.INFO - il Cineportale del Cinema moderno

 

Recensioni
Recensioni
Box Office
Box Office
Notiziario Notiziario
Trailers Trailers
Celebritą Celebrità
Frasi Celebri Frasi Celebri
Cine Specials Cine Specials
CINEMOVIE.INFO


 
 
 
 
 

RECENSIONE FILM TRUST THE MAN - UOMINI & E DONNE TUTTI DOVREBBERO VENIRE ALMENO UNA VOLTA

UOMINI E DONNEANNO: Gran Bretagna 2006

GENERE: Commedia

REGIA: Bart Freundlich

CAST: Julianne Moore, David Duchovny, Billy Crudup, Maggie Gyllenhaal, Eva Mendes, Ellen Barkin, Garry Shandling, James Legros, Dagmara Dominczyk, Justin Bartha.

DURATA: 103 '

VISITA IL SITO

TRAMA: Coppie in crisi a New York. Rebecca (Julianne Moore) e Tom (David Duchovny) sono sposati e hanno due bambini. Lei è una celebre attrice e si sta preparando per uno spettacolo a Broadway, mentre lui si occupa della casa e dei bambini ed è ossessionato dal sesso. Tobey (Billy Crudup), il fratello di Rebecca, scrive per una testata sportiva ed è fidanzato con Elaine (Maggie Gyllenhaal) da diversi anni. La loro relazione è giunta però ad un critico bivio: Tobey non ha nessuna intenzione di affrontare la vita adulta, mentre Elaine vorrebbe mettere su famiglia. A minare le già fragili fondamenta delle due coppie intervengono Faith (Eva Mendes), l'ex ragazza di Tobey e Pamela (Dagmara Dominczyk), una mamma single...

CRITICA a cura di Olga di Comite: Sullo sfondo di una New York patinata, naturalmente a Manhattan, con contorno di confidenze piccanti, sedute con improbabili psicanalisti che sembrano avere loro bisogno di cure, si svolge l’ennesima commedia americana incentrata sulla coppia. Qui doppia coppia in cui, al solito, troviamo la presentazione un po’ ruffiana di donne brave, belle mature, solo un po’ nevrotiche per i molti ruoli da svolgere, e uomini quasi nulli, in crisi di ruolo e nullafacenti, che oscillano tra vitellonismo da classe agiata e tentazioni di relazioni extraconiugali. Gli ingredienti in casseruola vorrebbero sfornare qualcosa di simile ai piatti di Woody, ma il minestrone che ne risulta appartiene al genere dei surgelati o di una sitcom televisiva, se pur di non infimo livello benché piena di quelli che ormai sono luoghi comuni della Grande Mela. I personaggi parlano tanto, ma spesso a vuoto, senza incidere, e l’impressione complessiva, a parte alcune battute riuscite (poche!), è quella di trovarsi tra donne intelligenti, ma tutte tese a salvare unicamente i loro rapporti di coppia con Peter Pan o ipersessuati di scarso spessore. In una parola, nonostante il linguaggio crudo, l’inquadratura realistica, i primi piani che si sprecano, il fascino dei localini newyorkesi, la sensazione del poco da capire e vedere è forte. E, secondo me, qualche critico ha parlato impropriamente di neorealismo americano, come se bastasse qualche parolina alla moda o l’ennesima carrellata sul Central Park per rappresentare la realtà e le difficoltà vere della comune umanità, da Canicattì a Shangay, per quel che riguarda le relazioni erotiche e comunicative che si instaurano all’interno della coppia. Per farlo con intelligenza significativa, occorre connotare con un minimo di originalità; il tema prescelto. Questi film a metà, che non sono né divertenti né insopportabili, ma abili confezioni da salotto radical, non convincono più. E veniamo alla storia. Rebecca (bravura sprecata quella di Julianne Moore) è un’attrice di teatro famosa, ma si barcamena tra lavoro e famiglia con punte di insoddisfazioni e nevrosi (carina a riguardo la scena del “rifugio notturno” in una fettona di torta che sta quasi per strozzarla). Accanto a lei, Tom (David Duchovny) il marito, che non fa nulla, vorrebbe scrivere, ma in realtà fa il mammo in casa con evidenti segni di perdita d’identità e sfrenati desideri sessuali che la moglie si guarda bene dal soddisfare. L’altro duo è rappresentato da Tobey (Billy Crudup), fratello di Rebecca, un eterno bambino che, con la scusa del “tutti dobbiamo morire”, non fa e non prende nulla sul serio, a cominciare dalla fanciullaggine, che vorrebbe essere spiritosa e intelligente, con cui affronta il rapporto con Elaine (Maggie Gyllenhaal). Quest’ultima lavora nel campo dell’editoria, s’accontenta fino a un certo punto di fare da madre al suo eterno fidanzato, ma poi reclama matrimonio e figli (pensate un po’ che trovata!). Così tra un litigio e una seduta parapsicanalitica singola o di gruppo, tra una cena e una passeggiata tra donne, tra pettegolezzi e tentativi di relazioni extra-coppia, si giunge a un classicissimo lieto fine. Perché non sono rimasta a casa al calduccio con un buon libro da leggere? Olga di Comite
VOTO:

   
 
 
   
 

Disclaimer | © 2001-2007 CINEMOVIE.INFO | Web Design: © 2007 MARCLAUDE