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RECENSIONE FILM VITA SMERALDA

VITA SMERALDA

ANNO: Italia 2006

GENERE: Commedia

REGIA: Jerry Calà

CAST: Jerry Calà, Eleonora Pedron, Francesca Cavallin, Benedetta Valanzano, Guido Nicheli, Fabio Fulco, Davide Silvestri, Lory del Santo, Elena Santarelli, Giorgio Alfieri, Max Parodi, Luigi Cassandra, Roberto Di Palma, Negar Javidi Parsijani, Francesco Guzzi, Costantino Vitagliano, Daniele Interrante.

DURATA: 93 '

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TRAMA: Una Vacanza da Sogno tutta al femminile in Costa Smeralda, vissuta attraverso gli occhi di tre avvenenti giovani ragazze, Silvia (Eleonora Pedron), Luana (Francesca Cavallin) ed Elena (Benedetta Valanzano) che "parcheggiano" i fidanzati al campeggio e vivono ammicanti e patinate avventure catapultandosi in una realtà a loro sconosciuta tra yacht favolosi, boutiques griffate e feste glamour, a contatto diretto con il mondo dei V.I.P. dello Star System cinetelevisivo e dello Sport, come i calciatori più gettonati. Una realtà forse eccessiva, incontestabilmente magnetica, che irradia sfarzo e scintillii metafisici. Ma non è tutto oro quel che luccica...

GIUDIZIO: Jerry Calà, famoso attore comico simbolo della grande commedia all'italiana che fu nell'epoca d'oro del cinema italiano, quando andare al cinema per gustarsi un buon film italiano era una certezza e non un miracolo, quando Jerry era sempre lì in prima fila ad intrattenerci con bravura e buongusto, ritorna sul grande schermo dopo tanti, forse troppi anni di assenza.

Con il suo inconfondibile occhio attento, vivace e scrupoloso, descrive la gioventù di oggi, e con essa la stessa società, finta perbenista e alla deriva di valori, godereccia e superficiale, disinibita ed egoista nel badare solo al sodo, tesa a raggiungere il massimo risultato con il minimo sforzo, percorrendo possibilmente la classica attraente strada in discesa, dove il fine giustifica qualunque mezzo, anche il più rischioso e trasgressivo.

Una visione cruda, distante anni luce dal candore e dalle atmosfere magiche di "Sapore di Mare", ma quella di Jerry Calà è una disanima curata e realistica, al passo coi tempi e per questo profondamente originale, perchè Jerry Calà con la sua Vita Smeralda mostra uno spaccato della nostra società, uno specchio critico nel quale riflettersi può fare male, la cui immagine riflessa non può essere respinta o snobbata con squallido moralismo dalle solite "eterne cariatidi" soltanto perchè... duramente sincera.

I giovani si riconoscono in essa, la società è cambiata e Calà ce la mostra con scrupolo e creatività, ne sottolinea i limiti, critica senza mostrarsi critico come solo un astuto buon regista e sceneggiatore sa fare, ci proietta in un puro intrattenimento al passo coi tempi senza mai scadere nell'eccesso e nel volgare.
Allo stesso modo l'attore e regista catanese attacca il cosidetto Star System di oggi senza esporsi troppo, limitandosi ad un'osservazione più attenta e profonda di quel che possa sembrare, sbattendoci in faccia tutti i falsi miti di oggi, involucri senza arte nè parte, facendoci accedere dalla porta principale nel famigerato vacuo mondo dello spettacolo di oggi che di spettacolare ha ben poco, dove la meritocrazia e la professionalità non contano nulla, dove si sguazza nel torbido del compromesso e della superficialità, dove conta soltanto "chi è il tuo Sponsor", frase ripetuta con leggera ostinazione durante la pellicola: Calà con essa ci offre una precisa chiave di lettura, richiamata nel bel testo della canzone Vita Smeralda, da lui scritta e magistralmente interpetata, e da quel suo inconfondibile "Aiuto!", un marchio di fabbrica che qui però assume una valenza quasi allarmistica, come a voler mettere in guardia la gioventù di oggi... sta a noi afferrare la chiave ed inserirla nella toppa per aprire la porta e guardare dritta negli occhi la Vita di oggi. Una Vita Smeralda che luccica ma non premia.

Nessun nudo nel film, una scelta ponderata e condivisibile al pari della bellezza delle tre protagoniste Eleonora Pedron, Francesca Cavallin e Benedetta Valanzano, attrici nè famose nè navigate, tuttavia più che accettabili dal punto di vista tecnico, molto simpatiche e decisamente a loro agio nei panni delle tre protagoniste della Vita Smeralda.

Sceneggiatura, scritta a quattro mani con Gino Capone, scorrevole e curata nel seguire il filo logico del piacevole intrattenimento condito da realistici spunti di riflessione, Regia sapiente e accattivante: Calà si mostra particolarmente abile e a suo agio dietro alla macchina da presa, o meglio ci rinfresca le idee circa la sua bravura a tutto campo con la quale ci sorprese positivamente nel delizioso e davvero forte "Chicken Park", sua opera prima come regista che avrebbe sicuramente meritato il grande schermo e che conquista costantemente grandi ascolti ad ogni replica televisiva.

Veniamo alle cose meno buone della pellicola: fondamentalmente poche e non di particolare rilievo, consistenti in alcuni momenti di stanca dovuti a qualche comparsata (d'obbligo?) ed incontro di troppo dallo sgradito sapore pubblicitario, e ad alcune piccole lungaggini presenti ad esempio nella scena comunque piacevole e d'impatto che vede riunirsi due dei Gatti di Vicolo Miracoli, ossia Jerry Calà ed Umberto Smaila, nella scena del rischiato "menage a trois" che vede protagonisti la Pedron, Elena Santarelli ed il già allora lanciatissimo Simon del futuro GF che mostra di avercelo eccome lo Sponsor, e nell'escalation di insopportabilità del "terribile" produttore Boris Burenko, per il quale forse si adopera qualche clichè di troppo.

Ma veniamo a lui, al Calà attore: Jerry Calà ritorna a recitare sullo schermo dopo ben sette anni trascorsi dall'ennesima fortunata esperienza di "Anni '60" di Carlo Vanzina, e lo fa a suo modo, ossia con grande spirito ed esuberanza, buongusto, tempi comici impeccabili e numerose battute davvero forti. E' Calà la vera anima del film, davanti e dietro alla macchina da presa, calamita l'attenzione trainando il film, rischia in prima persona e vince la sua scommessa, facendoci divertire con sapienza e bravura e conquistando anche ottimi risultati al botteghino nonostante Luglio non sia il mese ideale per l'uscita di un film in Italia e la pubblicità, anima del commercio, non sia stata quella dedicata alle più grandi pellicole.

Ma se la grande e massiccia pubblicità è dedicata a pellicole come l'ultima opera dei Vanzina, "Eccezzziunale veramente Capitolo secondo... me", film mediocre a lunghi tratti particolamente noioso dove esclusivamente il grandissimo e oltre Diego Abatantuono si tira dietro tutta la baracca con la sua bravura e la sua persona a fronte di una sceneggiatura triste e di un film nel complesso onestamente bruttino, allora preferiamo la sponsorizzazione dedicata a buone pellicole come Vita Smeralda, realizzata con budget e disponibilità artistiche decisamente inferiori, senza avere a disposizione nemmeno uno tra Sabrina Ferilli, Carlo Buccirosso, Nino Frassica, Mauro Di Francesco, Ugo Conti e Anna Maria Barbera.

Certo poi, se ai 93' minuti di divertimento e spensieratezza di Vita Smeralda, conditi da importanti spunti di riflessione, aggiungiamo che a Calà si affianca il grandissimo Guido Nicheli in forma smagliante che ci omaggia del suo ritorno sul grande schermo... allora sono davvero risate assicurate. Bentornato Jerry Calà!
VOTO:

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