ANNO:
Spagna 2001
GENERE:
Commedia
REGIA: Inés
París, Daniela Fejerman
CAST:
Leonor Watling, Rosa Ma
Sardà, Maria Pujalte,
Silvia Abascal, Eliska Sirova, Chisco Amado, Alex
Angulo, Xabier Elorriaga, Aitor Mazo.
DURATA:
96 '
TRAMA:
Elvira (Leonor Watling),
una ragazza sulla ventina tanto
insicura quanto bella, si incontra con le sue sorelle
Jimena (Marìa Pujalte)
e Sol (Silvia
Abascal)
a casa della madre Sofia (Rosa
Ma Sardà),
famosa pianista, separata da anni dal loro padre.
Sofia approfitta dei festeggiamenti
in occasione del suo compleanno per dare alle sue
figlie alcune importanti notizie:
si è di nuovo innamorata. Le ragazze sono
entusiaste della notizia. La madre le avverte che
il suo compagno è alquanto
più giovane di lei, è nato nella Repubblica
Ceca ed è anche lui un pianista ma, c’è qualcos’altro...è una
donna !!!
CRITICA a
cura di Olga
di Comite:
Tra le tante famiglie allargate che,
se funzionano, sembrano begli esempi
di umana convivenza, ecco l'ultima arrivata,
visto che in questo caso la mamma divorziata
ha scelto di vivere una diversa sessualità.
Infatti in occasione del suo sessantesimo
compleanno le tre simpatiche figliole
vengono informate che la genitrice si è innamorata
di una giovane concertista ceca, con
la quale dividerà vita e casa.
A parte la situazione un po' anomala,
trattata con grazia e spirito, il film
sembra indicativo per chi abbia imparato
a conoscere ed amare la nuova Spagna.
Da questo punto di vista la
protagonista è essa con le sue
effervescenze, la sue fughe in avanti,
le tinteggiature di sempre a base di
vitalità e sentimento. Almodovar ne è il
primo interprete, graffiante e trasgressivo
e nel suo segno si muovono
una filmografia e una letteratura rispecchianti
il dinamismo e la voglia di protagonismo
di una nazione di giovane democrazia,
sostenuta da una monarchia costituzionale
d'antico lignaggio ma di intelligenza
moderna. Senza con questo voler caricare
di significati e profondità un
film che s'accontenta di divertire e
di farsi riconoscere per la sensibilità con
cui tratta una relazione particolare
e gli effetti psicologici ad essa conseguenti.
La sceneggiatura e la regia a firma "rosa" sono
una garanzia in questo senso e non deludono
perché rifiutano la banalità,
pur rifacendosi al Pedro nazionale e
un po' alla commedia brillante americana
per il crepitare di battute e dialoghi
veloci. Giusti anche i colori un po'
aciduli nonché la musica frizzante
e moderna. Ma è soprattutto l'interpretazione
di Leonor Waiting e
di Rosa
M. Sardà,
rispettivamente nel ruolo della figlia
mezzana e della madre, a dare una marcia
in più al racconto, impedendone
lo scadere nel grottesco. Certo il lieto
e precipitevole finale è un po' "troppo",
visto che non esclude niente e nessuno
dei personaggi; forse avrebbe giovato
alla credibilità della storia
qualche sfumatura in più. In breve
vediamo ora i fatti. Sofia,
la madre pianista, presenta alle figlie
la sua
compagna Eliska, anche
lei musicista e coetanea delle giovani.
Le tre, Elvira (Leonor
Writing), Jimena (Maria
Pujàlte) e Sol (Silvia
Abascal),
si sforzano di
fare buon viso a cattivo gioco, accettando
con molte difficoltà la situazione.
Soprattutto Elvira,
la più svampita
e complessata, fa fatica a inserire questo
nuovo elemento nel mosaico, già sparpagliato
in tesserine, della sua vita. Dopo esilaranti
tentativi di far cadere in un tranello Eliska, con lo scopo
di saggiare se è veramente
legata alla madre o piuttosto non ne
sfrutti l'aiuto economico, toccherà proprio
ad Elvira provocare
la rottura. Tutto però alla fine
ritorna a posto con << un vissero felici
e contente >> collettivo.
Il film è divertente. Anche per
coloro che fanno fatica ad accettare
i mutamenti sociali? Olga
di Comite
VOTO: |