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BATMAN BEGINS

BATMAN BEGINSANNO: U.S.A. 2005

GENERE: Fantastico - Azione

REGIA: Christopher Nolan

CAST: Christian Bale, Katie Holmes, Michael Caine, Liam Neeson, Morgan Freeman, Rutger Hauer, Gary Oldman, Cillian Murphy, Tom Wilkinson, Ken Watanabe, Sara Stewart, Linus Roache, Gus Lewis, Larry Holden, Rade Serbedzija, Lucy Russell, Colin McFarlane, Emma Lockhart, Richard Brake, David Murray II.

DURATA: 134 '

TRAMA: Dopo l'assassinio dei suoi genitori, Bruce Wayne (Christian Bale) decide di andare in giro per il mondo alla ricerca della forza interiore e degli strumenti più sofisticati per combattere le ingiustizie e coloro che terrorizzano il mondo. Tornato a Gotham City, inizia a vestire i panni dell'eroe mascherato Batman, l'Uomo Pipistrello che usa la forza, l'intelligenza e ogni altro mezzo disponibile per combattere le forze del male che minacciano la città...

CRITICA a cura di Fidelio: Come nacque l’Uomo Pipistrello: nell’immaginaria metropoli americana Gotham City, un bambino di nome Bruce Wayne, figlio di miliardari, assiste impotente all’uccisione dei suoi genitori per mano di un rapinatore. Un trauma che, insieme alla paura per i pipistrelli, si porterà fino all’età adulta, quando sceglierà di lasciare la città oltre a una vita agiata, deciso a trovare le soluzioni migliori per difendere i deboli e gli oppressi.
Batman, come tutto cominciò. Storia di un eroe tormentato (ma non troppo).
Anche il più famoso eroe mascherato dei fumetti “D.C. Comics” non poteva rinunciare all’ultima moda del presequel alla "Star Wars". E così dopo ben quattro film (i due ottimi gotici di Tim Burton e i due firmati da Joel Schumacher) ecco l’uomo pipistrello in versione + “realista” ad opera del regista inglese Christopher Nolan che nel 2001 si mise in evidenza con l’interessante “Memento” che narrava le vicende di un uomo tormentato dai ricordi nonostante la sua debole memoria.
Dopo Michael Keaton, Val Kilmer e Gorge Clooney, il vendicatore mascherato ha le fattezze del talentuoso Christian Bale ("L’Impero del sole", "American Psycho", "L’uomo senza sonno"), da tempo alla ricerca della grande occasione della sua carriera, sembra averla trovata con Batman Begins.
Nell’intenzione del regista e della major produttrice (Warner Bros) c’era quella di fare un “blockbuster” con una marcia in più, con maggior risalto all’introspezione psicologica e ai tormenti dell’eroe che agli effetti speciali (comunque sontuosi). Parafrasando Goethe: i dolori del giovane Batman. Forse in questo Nolan non è riuscito completamente. Ma non si può neanche tramutare un film con un budget da cento milioni e passa di dollari in un drammone psicologico. Nessuno se lo filerebbe.
“Batman Begins” uscito in contemporanea mondiale il 17 giugno con un BATtage pubblicitario senza precedenti, è indubbiamente un popcorn movie, ma da non perdere anche solo per vedere in azione un supercast formato da Liam Neeson (il misterioso capo della Setta delle Ombre), Michael Caine (fedele maggiordomo), Morgan Freeman (geniale inventore dei gadget dell’uomo pipistrello), Rutger Hauer (cinico manager delle industrie Wayne), il redivivo Gary Oldman (l’unico onesto poliziotto rimasto sulla faccia della terra), Cillian Murphy (il terribile dottor Jonathan / spaventapasseri, mai visto un personaggio + viscido e inquietante sul grande schermo) e Katie Holmes (gossip: attualmente ipersbandierata fidanzata di Tom Cruise ma non ancora moglie. Durerà?). Nolan, con il distacco tipico degli europei che lavorano a Hollywood, fa muovere i suoi personaggi in una Gotham City molto meno “Metropolis” rispetto a quella vista nei “Batman” di Tim Burton e Schumacher, ma molto + reale, un po’ New York un po’ Chicago. Più che Gotham City meriterebbe di chiamarsi Sin City: fredda, sporca, cupa, popolata di criminali, poliziotti corrotti, superricchi e superpoveri. Ed è proprio così che sono le metropoli al giorno d’oggi, purtroppo, non solo americane. Fidelio
VOTO: 8

CRITICA a cura di Leo Pellegrini: Il giovane regista inglese Christopher Nolan ci aveva regalato due dei migliori thriller visti nelle ultime stagioni, “Memento” (2000) e “Insomnia” (2002). Ritorna ora con un nuovo capitolo della serie “Batman”, rinnovandola completamente, dandole slancio e dignità. Non più puro intrattenimento ma film d’autore, non più fumetto ma dramma psicologico, non più semplice miscuglio di avventura & fantastico ma seria analisi della contrapposizione vendetta-giustizia e dei guasti che i cattivi maestri possono causare. Finalmente “un giocattolone hollywoodiano” che non si basa esclusivamente sugli effetti speciali (che comunque ci sono e fanno grande spettacolo) ma costruito su una solida sceneggiatura che racconta una storia coinvolgente al massimo, a cui lo spettatore partecipa senza un attimo di noia. Bellissima l’idea di mostrare come un uomo comune (seppur multimiliardario), oppresso dai sensi di colpa e dedito alla tormentata ricerca del bene (un uomo in perenne lotta con la propria anima), riesca a diventare un supereroe imbattibile, edificando così il proprio mito: un simbolo di speranza e di forza per tutti. Assistiamo con interesse e curiosità alle varie fasi di questa “costruzione” e tutto è credibile, ogni azione ha una sua logica: il “mito” ha una spiegazione concreta.
Nel delineare come le filosofie orientali possano diventare fautrici di morte e di violenza (i cattivi sembrano dei monaci Zen "deviati", dei giustizieri impazziti) il regista forse maschera (come ha sottolineato qualche critico) la percezione che Hollywood ha del "pericolo giallo", di un cinema - superiore per tecnica e per profondità - che potrebbe mettere in discussione la sua leadership: anche se fosse vero è rimarchevole che ci si ponga il problema della diversità tra una giustizia radicale e feroce, e una dolente e umana.
L’atmosfera è cupa (ma non gotico-barocca alla Tim Burton), la scenografia è quanto di meglio si sia visto, la città è un miscuglio tra Chicago e Hong Kong reinventate magicamente al computer, la messa in scena è di grande raffinatezza, la fotografia fantastica, il montaggio strepitoso, la colonna sonora (forse un po’ troppo invadente) appropriata.
Fantastico il ricco cast “all-stars”: Christian Bale (il ragazzino che nell'87 fu il convincente protagonista de “L’impero del sole” di Steven Spielberg e all'età di 31 anni ha già' al suo attivo film come “American Psycho” e “L'uomo senza sonno”) è forse il miglior Batman finora visto, Liam Neeson rinnova il suo ruolo di “Guerre stellari” con la solita bravura, Michael Caine è eccezionale come sempre, Gary Oldman si cimenta in una parte finalmente diversa e supera brillantemente la prova, Morgan Freeman rifà se stesso (ma è sempre un godimento vederlo). Infine, Katie Holmes: molto attesa, non è del tutto credibile nel personaggio che interpreta e che del resto è di contorno: la aspettiamo in un ruolo più consistente. Leo Pellegrini
VOTO: 8

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