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RECENSIONE FILM CLOSER

CLOSERANNO: U.S.A. 2004

GENERE: Drammatico

REGIA: Mike Nichols

CAST: Julia Roberts, Natalie Portman, Jude Law, Clive Owen, Nick Hobbs, Colin Stinton, Steve Benham, Jaclynn Tiffany Brown, Michael Haley, Peter Rnic.

DURATA: 100 '

TRAMA: Londra. Due uomini e due donne, i loro incontri, i loro amori, i loro tradimenti. Anna (Julia Roberts) è una fotografa di successo da poco divorziata, Dan (Jude Law) è un'aspirante scrittore poco ispirato che in attesa del successo si arrangia scrivendo necrologi, Larry (Clive Owen) è un dermatologo affermato e Alice (Natalie Portman) una ragazza americana fuggita da un fidanzato troppo possessivo e da un travagliato passato da gettarsi alle spalle. Dopo aver flirtato con Dan, Anna finisce per sposare Larry, pur mantenendo con Dan un rapporto intimo e segreto che va oltre l'amicizia. Dan nel frattempo ha incontrato Alice, divenuta la sua musa ispiratrice. Le storie delle due coppie si intrecciano torbidamente cambiando per sempre le vite dei quattro protagonisti...
GIUDIZIO: Prossimamente
VOTO: 7+

INTERPRETI

Julia Roberts: 7,5 Prossimamente

Jude Law: 7,5 Prossimamente

Clive Owen: 7,5 Prossimamente

Natalie Portman: 8 Prossimamente

CRITICA a cura di Olga di Comite: A settantatrè anni suonati, Nichols ci regala un altro film d'analisi sul sesso e sulla coppia. Dopo l'ormai mitico "Il Laureato" (1967), "Conoscenza carnale" (1971) e altri, egli mette in scena una specie di ballo a quattro, infiorettato di bugie, tradimenti, scambi incrociati, in cui le due coppie agiscono esplorando sentimenti e sessualità. Il linguaggio è crudo e teso, senza mezzi termini, sia che si tratti di uno scambio porno tramite la chat-line, sia che si tratti di tirar fuori le proprie gelosie o il senso della sconfitta e dell'abbandono. L'ambiente è la Londra Anni '90, con i luoghi d'epoca, i lofts degli artisti, i piccoli appartamenti dei single. Il tono è da commedia, non sempre divertente, spesso spietata. A sceneggiarla è Patrik Marber, autore del testo teatrale da cui è tratta, ma sono gli attori, a mio parere, a giocare la parte del leone. Se non fossero stato così belli, famosi e bravi (soprattutto Clive Owen e Julia Roberts), saremmo di fronte a un'opera in parte scontata e un po' mediocre. Invece la prova forte e realistica, al confine con la brutalità di Owen nonché la nuova maturità della Roberts, meno affascinante ma più sfumata e libera in un personaggio non facile, sono tra le cose migliori di Closer.
Ritorniamo però alla storia, che vede in azione Dan (Jude Law), uno scrittore destinato all'insuccesso, autore di necrologi per campare; Alice (Natalie Portman), una giovane spogliarellista americana migrata a Londra che vive del proprio corpo; Larry (Clive Owen), un dermatologo affermato, spavaldo e sicuro di sé; Anna (Julia Roberts), fotografa in ascesa incline ai sensi di colpa, che non sa bene cosa e chi volere. I primi due sono poveri di mezzi, i secondi appartengono alla borghesia agiata. Tra i due uomini è in atto una gara con alla base l'orgoglio maschile, in cui vera posta in gioco non è tanto la conquista della persona amata, ma la sopraffazione dell'altro. Esemplare al riguardo lo scontro tra Larry e la moglie Anna, mentre lui indaga morbosamente sui dettagli del tradimento, con tanto di confronto di misure e di posizioni.
Tutto ha origine da uno scherzo sulla chat-line condotto da Dan ai danni di Larry. Al matrimonio tra Larry e Anna seguirà la relazione clandestina della donna con lo scrittore, mentre a sua volta Dan lascerà Alice, con la quale aveva iniziato una convivenza basata più sulla protezione che sull'amore. Alla fine le cose si rimescolano ancora fino a giungere all'ambiguità del finale, dove i giochi vedranno più o meno tutti perdenti.
L'irriducibilità dei sentimenti è il dato femminile superstite, ma la guerra dei sessi è sentita da ogni personaggio. Si potrebbe dire come un critico famoso che l'amore non è una cosa meravigliosa e nelle relazioni odierne spesso l'ultima chance del vero amore è il tradimento. Non a caso sull'ultimo numero del Magazine del Corriere della Sera, un articolo di Mirella Serri tra il serio e il faceto titola: "Tradite, tradite, fa bene all'amore, lo dice il dottore". Ritornando al film c'è di buono che Nichols non dà giudizi, presenta le azioni dei personaggi senza partire da idee di bene o di male e lascia a noi l'onere di formulare una valutazione, ammesso che su tale materia sia facile farlo. La fotografia nitida nelle inquadrature, bella nei primi piani e la musica tra Mozart e Rossini, con qualche tocco moderno qua e là, completano il quadro. Olga di Comite
VOTO:

 

SPIGOLATURE

Ascoltiamo alcune impressoni dei protagonisti, a partire da Natalie Portman, deliziosa nel ruolo di Alice: << Il film dimostra come a volte le persone sono così prese da se stesse da diventare totalmente indifferenti ai sentimento dell'altro >>. Continua Law: << Interpretare un crogiolo di sentimenti intricati e profondi non ha permesso neanche un momento in cui la tensione si allenta... >>. Racconta Owen: << A teatro interpretavo il ruolo di Dan... Quando Nichols mi ha proposto il film, gli ho chiesto invece il ruolo di Larry. E' stato come ricominciare tutto da capo... >>. E infine la Roberts: << Neppure nei momenti più bui della mia vita ho avuto comportamenti contorti come Anna. In confronto a lei mi sento un'educanda >> (da Cinemovie. 12/04). In quanto al regista, così come aveva fatto ne Il laureato, egli si accontenta di << Dissacrare ogni perbenismo senza giudicare >>. Chi è della mia generazione sa bene come l'opera succitata divenne ben presto di culto per la sua vena pungente e oggettiva nello svelare la vera natura della middle-class americana sotto le apparenze puritane. Abilissimo nel rendere vivi e veri gli aspetti più discutibili dei protagonisti, Nichols fa riflettere su come pochi possano dire di non averli mai vissuti in prima persona.

 

INVITO

Invito alla visione in video cassetta di "Conoscenza carnale", antenato prossimo di Closer. Invito alla visione di un interessante film inglese anni '80 di David Jones intitolato "Tradimenti" in cui l'azione è raccontata alla rovescia. Mi limito a questi perché il tema del triangolo, oggi più spesso un quadrato, percorre tutte le cinematografie e la citazione sarebbe lunga e noiosa.
Invito alla lettura del libro "Le relazioni pericolose", un classico del '700 di Choderlos De Laclos, cui il film mi ha fatto pensare.
Invito alla lettura di un saggio "Contro l'amore. Il tradimento come terapia", di Laura Kipnis (Einaudi 2004). L'autrice vede nel tradimento l'omicidio virtuale del partner, ma sostiene che l'adulterio può approdare a buon fine, una specie di libero mercato in cui nuovi acquisti servono a rivitalizzare legami datati.
Invito all'ascolto di "Così fan tutte" di Mozart, presente in larga misura nella colonna sonora del film.

 

PROVOCAZIONI

1. "Lacan tende a spostare la nozione di desidero dall'ambito della sessualità a quello della lotta del riconoscimento, nel senso che la dinamica del desiderio va cercata non tanto nella qualità della cosa desiderata, ma nel fatto che essa è desiderata da un altro". (da Mario Perniola, Contro la comunicazione, pp. 52-53, Einaudi 2004): che ne pensate?

2. Risulta anche a voi che molti medici, forse per allontanare le pulsioni di morte legate al mestiere, sono sessualmente sfrenati, un po' morbosetti e molto espliciti?

3. Si sa che in internet i siti porno sono ben frequentati: perché è così diffusa questa masturbazione virtuale in tempi di diffusa libertà di costumi?

4. C'è qualcuno che vuol raccontare una sua esperienza di chat-line sotto vero o falso nome?

 

a cura di Olga di Comite

CRITICA a cura di Silvia Benassi: Quello a cui si assiste nel nuovo film di Mike Nichols non è il solito e tradizionale triangolo amoroso; ciò che il regista mette in scena è un quadro più complesso di cui sono protagonisti 4 personaggi che incorciano in modo continuo le proprie vite ed i propri sentimenti producendo amore e sofferenza.
Closer è la storia di Anna (Julia Roberts), Daniel (Jude Law), Alice (Natalie Portman) e Larry (Clive Owen).
Tutto inizia con l'incontro tra Daniel, giornalista con aspirazioni lettararie che lavora per la pagina dei necrologi, e Alice, ex spogliarellista in cerca di una nuova vita a Londra. Da questo incontro casuale nasce un amore che diventerà il soggetto per il tanto desiderato libro di Daniel. Ed è così che lo scrittore viene a contato con Anna, fotografa di successo ingaggiata per scattare a Daniel delle foto per la copertina del suo libro; un bacio inaspettato complica profondamente la cose tra di loro scatenando, in apparenza solo in lui, una profonda forza di atttrazione reciproca ed un desiderio di possesso. E sara poi proprio Daniel che, inconsapevolmente ed involontariamente, diventerà l'artefice dell’incontro tra Anna e Larry.
Guardando Closer viene da chiedersi se è vero che l'amore nasce da una casualità. Secondo quanto Nichols ci propone sembra proprio di sì; è per caso, infatti, che gli sguardi di Daniel ed Alice si incrociano tra quelli di centinaia di altre persone mentre camminano per strada, è per caso che Daniel viene fotografato proprio da Anna, è per una casualità che Anna e Larry si incontrano davanti alla vasca dei pesci di un acquario ed altrettanto per caso è l'incontro di Alice e Larry alla mostra della fotografa.
Il film è un continuo intrecciarsi delle vite di questi personaggi, intrecci che portano alla nascita di relazioni, di sentimenti, di tradimenti, ad abbandoni e riconciliazioni. Alla fine quello che rimane di ciò che è stato è solo il ricordo del primo sguardo, del primo incontro, delle prime parole dettesi e la sofferenza causata o subita ed il senso di colpa per quanto accaduto.
A prescindere dalla condivisione o meno del pensiero del regista non si può negare che quello che viene messo in scena è un ritratto, seppur terribilmente amaro e crudo, di come si sviluppano oggi le relazioni, di come il tradimento sia sempre dietro l'angolo, di come alla fine finiamo sempre per ferire le persone che ci sono più vicine (Closer) e di come spesso l'amore venga errroneamente confuso con la passione per cui quando questa si esaurisce non si hanno più stimoli e ci si convince che l'amore non basta e non è più sufficiente a stare assieme. Silvia Benassi
VOTO:

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