CINEMOVIE.INFO - il Cineportale del Cinema moderno

Recensioni
Recensioni
Box Office
Box Office
Notiziario Notiziario
Trailers Trailers
Celebritą Celebrità
Frasi Celebri Frasi Celebri
Cine Specials Cine Specials
CINEMOVIE.INFO


 

 
 
 
 
 

RECENSIONE FILM HELL IN HELL THE SAVAGE

IN HELLANNO: U.S.A. 2003

GENERE: Drammatico / Azione

REGIA: Ringo Lam

CAST: Jean-Claude Van Damme, Lawrence Taylor, Michael Bailey Smith, Lloyd Battista, Christorpher Moir, Carlos Gómez, Marnie Alton, Milos Milicevic, Assen Blatechki, Velizar Binev, Emanuil Manolov.

DURATA: 96 '

TRAMA: Kyle LeBlanc (Jean-Claude Van Damme) è un ingegnere petrolifero trasferitosi in Russia per lavoro. La sua esistenza viene sconvolta dal brutale omicidio della moglie Grey (Marnie Alton): l'assassino, un ricco rampollo russo legato alla malavita organizzata, viene assolto da un giudice corrotto e Kyle, sopraffatto dall'odio e dal dolore, si vendica rendendosi giustizia da solo e togliendo la vita a colui che lo aveva privato dell'affetto della sua famiglia, proprio all'interno del tribunale. Straniero in un paese lontano, Kyle viene condannato per direttissima e senza possibilità di appello all'ergastolo da scontare nel penitenziario di massima sicurezza di Kravavi, uno degli ultimi durissimi carceri medievali dove i detenuti sono costretti a lavorare alla costruzione di interminabili linee ferroviarie in sconfinati campi minati e dove efferate violenze, ingiustizie ed abusi sono all'ordine del giorno. Il generale Hruschov (Lloyd Battista), supportato dal suo esercito di guardie carcerarie, sfrutta i prigionieri al pari di animali senza diritti e senza futuro, obbligandoli a violenti scontri mortali organizzati per intrattenere i suoi facoltosi amici ed alimentare uno squallido giro di scommesse clandestine sulla pelle di coloro che si affrontano nello Sparka (The Shu). Tra scontri razziali, corruzione ed indicibili sofferenze, Kyle, affiancato dal supporto spirituale della defunta moglie e del compagno di cella n. 451 (Lawrence Taylor), cercherà di sfuggire ai suoi demoni interiori e redimersi dalla mostruosa violenza dell'Inferno al quale il dolore l'aveva asservito, iniziando a combattere per salvare se stesso e la sua perduta umanità...

GIUDIZIO: Sgomita nelle retrovie ma non molla. Jean-Claude Van Damme, idolo degli action movies dei tempi che furono negli anni '80 e inizi '90, ex sex-symbol del grande schermo nell'era dell'edonismo reaganiano con centinaia di copertine, servizi fotografici e le celebri 3 candidature consecutive, dal 1992 al 1994, come "Most Desirable Male" (interprete più desiderabile) del cinema agli MTV Movie Awards per le sue interpretazioni di eroe bello ed invincibile in Senza Tregua di John Woo, Accerchiato di Robert Harmon e Double Impact di Sheldon Lettich, naviga in mediocri acque cinematografiche da ormai diversi anni, affondato dai tremendi e consecutivi fallimenti al botteghino del deludente Universal Soldier: The Return (1999) e del brutto Knock Off (1998), dai gravi ed ormai superati problemi personali di alcoolismo e da un carattere ribelle poco propenso all'accondiscendenza e alla diplomazia nei confronti di produttori e registi, eventi capaci di "cancellare" l'apprezzabile Legionnaire di Peter MacDonald (1998) e spedirlo da allora direttamente all'Home Video, lontano dal grande pubblico delle sale cinematografiche e dalle grosse Majors, tra le braccia di scalcinate produzioni a basso costo ed addetti ai lavori, registi in primis, davvero scadenti. I tempi di Senza esclusione di Colpi, Kickboxer, Lionheart, Colpi Proibiti, Double Impact, Universal Soldier e Accerchiato sono lontani, i fasti di Senza Tregua (1993) di John Woo e Timecop (1994) di Peter Hyams sono ormai dimenticati, Street Fighter (1994) di Steven De Souza, A Rischio della Vita (1995) di Peter Hyams ed il martoriato Double Team (1997) hanno ricevuto incassi onesti ma non hanno smosso più di tanto le acque del genere b-movie, The Quest (1996) non ha avuto il riscontro atteso dal regista Van Damme, The Replicant (2001) non ha avuto la fortuna e la distribuzione (il film è uscito direttamente nel circuito homevideo) che un bravo regista di qualità come Ringo Lam avrebbe meritato, The Order (2001) e soprattutto Derailed (2002) non hanno convinto proprio nessuno, nemmeno in cassetta, e hanno contribuito negativamente alla discesa verticale del buon Jean-Claude, indissolubilmente legato in maniera monocorde alle arti marziali, ai ruoli "da duro" più sporchi e ai gesti più violenti e sanguinosi. Tante, troppe occasioni svanite, popolarità e pubblico in continuo ribasso per un attore che ha tardato troppo ad adattarsi ai mutamenti del sofferente cinema d'azione moderno che ha perso in identità tra effetti speciali, americanate da budget illimitati e sceneggiature miste ad altri generi, e ha visto eclissarsi i più grandi protagonisti, in primis il suo incontrastato re (the last action hero ???) Arnold Schwarzenegger, per abbandono, ed il grande Sylvester Stallone. E poi? E poi capita che Ringo Lam, sottovalutato abile regista orientale già al fianco di Van Damme nei discreti Maximum Risk (1996) e The Replicant (2001), decida di esplorare nuovamente le dinamiche carcerarie di "Prison on fire" tra inaudibili sofferenze, dure e violente realtà, sanguinose rivalità e forti amicizie, con Van Damme nuovamente al centro della scena, e che il film in questione incassi quasi 14 milioni di dollari tra affitti di copie Dvd e Vhs in soli venti giorni, attestandosi fino al 6° posto in classifica e rivelandosi un successo commerciale del tutto inaspettato. In omaggio al cinema d'azione classico, duro e puro del passato, sanguinoso, muscolare ed esplosivo, In Hell è un film crudo e coinvolgente che ripercorre le vicende di un uomo angosciato e sopraffatto dagli eventi che, in cerca della sopravvivenza, in realtà perde l'anima e l'identità per abbandonarsi al male e alla violenza, smettendo di combattere per se stesso e per la sua salvezza interiore. Solo il ricordo della donna amata ed il profondo supporto spirituale del compagno di cella n. 451 lo riportano sulla vera strada della sopravvivenza e della salvezza, la non-belligeranza come simbolo di pace e fratellanza tra tutti gli uomini che si ritrovano uniti per il bene comune in un clima dove perfino colui che è stato privato di ogni residuo di umanità riesce a provare ancora sentimenti di affetto ed amicizia. Il film esplora la natura intrinsecamente malvagia dell'uomo con estremo realismo, regalandoci un convincente Van Damme, più maturo e simile a quello già visto in passato a sprazzi in A Rischio della Vita, Timecop, nello sfortunato Legionnaire e in The Replicant: non solo esplosività muscolare ed efficaci scene d'azione vecchio stampo, ma anche l'onesta interpretazione di un uomo comune predestinato nel fare qualcosa di speciale, apprezzabile quanto innegabilmente associata ad un viso da sempre abituato a "spaccare" lo schermo, senza compromessi di sorta con sceneggiature, promozioni ed effetti speciali. Ed ora? Il prossimo filmaccio b-movie Wake of Death (2004), diretto dagli sconosciuti Philippe Martinez e Cess Silvera è già in cantiere, e sicuramente segnerà l'ennesimo passo falso di una carriera che, a 43 anni, non ha più le credenziali per permettersi grossi buchi nell'acqua. Tutto dipenderà dal buon Jean-Claude, se finire la sua carriera discendente tra squallidi set cinematografici e locations sconosciute perseverando nel percorrere un vicolo cieco fatto di azione e violenza a basso costo, oppure impegnarsi in un possibile colpo di coda rivitalizzante, associando il suo forte nome e la sua energia ancora intatta a qualche popolare serie TV d'azione o a qualche ruolo secondario in grosse produzioni, come il prossimo "X-Men 3" per il quale sembra essere un forte candidato al ruolo del mutante Gambit. Il grande schermo potrebbe ancora aver voglia di vedere la scritta << Jean-Claude Van Damme >> sul suo sfondo, ma nulla ad Hollywood è offerto su un piatto d'argento.
VOTO: 6+

INTERPRETI

Jean-Claude Van Damme: 7 Action movies nel sangue per una celebrità che non ha saputo cavalcare con misura e ponderazione l'onda del successo ma che, nel bene o nel male, fa sempre parlare di sè.

Disclaimer | © 2001-2004 CINEMOVIE.INFO | Web Design: © 2004 MARCLAUDE