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RECENSIONE FILM MAN OF THE YEAR L'UOMO DELL'ANNO

L'UOMO DELL'ANNOANNO: U.S.A. 2007

GENERE: Drammatico

REGIA: Barry Levinson

CAST: Robin Williams, Christopher Walken, Laura Linney, Jeff Goldblum, Lewis Black, David Alpay, Faith Daniels, Tina Fey, Amy Poehler.

DURATA: 115 '

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TRAMA: Tom Dobbs (Robin Williams) è un famoso showman televisivo che conduce una trasmissione di satira politica. Spinto dall'entusiasmo del pubblico e dal manager ed amico Jack Menken (Christopher Walken), Dobbs si candida alle elezioni del nuovo Presidente degli Stati Uniti d'America! Inizia così la sua folle rincorsa alla poltrona più importante del Mondo...

CRITICA: Il Premio Oscar Barry Levinson (Rain Man) ed il Premio Oscar Robin Williams (L'Attimo Fuggente - Dead Poets Society) si ritrovano insieme dopo "Good Morning, Vietnam" (1987) e "Toys" (1992).

L'Uomo dell'Anno - Man of the Year è una nuova grande occasione per rivedere all'opera un attore mostruoso come Robin Williams, un artista a tutto tondo che da oltre venticinque anni regala emozioni al cinema ed in tv e registra il "tutto esaurito" in teatro con la sua straordinaria bravura ed umanità.

L'Uomo dell'Anno è un film di satira e critica politica mascherato da commedia romantica: Barry Levinson sceglie di non andare oltre, di non infierire e di non suscitare polemiche, non assesta il colpo fino in fondo in modo da non scontentare nessuno, l'intento della pellicola è quello di scuotere le coscienze dei cittadini nei confronti del mondo politico, cercando di scuotere i politici stessi dal perseguimento esclusivo dei loro interessi personali a scapito della cittadinanza.

"Dove è andata a finire la responsabilità nei confronti di ogni singolo cittadino che ogni politico dovrebbe prendere su di sè?".

Non esiste la divisione in Partiti, non esistono Repubblicani e Democatrici, non esistono Sinistra e Destra, esiste piuttosto una ristretta cerchia di persone eletta dal popolo grazie a potenti sponsorizzazioni, false promosse, ingenti campagne pubblicitarie ed il miraggio di una vita migliore, rappresentanti del popolo che siedono al tavolo del potere per tutelare le proprie poltrone, i propri interessi e gli interessi degli Sponsors, a scapito del popolo che deve essere messo nelle condizioni di CONOSCERE IL MENO POSSIBILE.

"I Politici sono come i Pannolini: vanno cambiati spesso, e sempre per lo stesso motivo".

L'Italia è esplicitamente citata nel film soltanto per il riferimento a Cicciolina, tuttavia le denunce di Levinson sono perfettamente calzanti con la situazione del nostro Paese, storicamente rappresentato da classi politiche che si riciclano da decenni e decenni sempre con le stesse facce, non importa in quale schieramento giacchè l'obiettivo è quasi sempre esclusivo: sedere in Parlamento.

Se la pellicola di Levinson fosse durante tutta la sua lunghezza all'altezza dell'inizio e della conclusione, saremmo di fronte ad un filmone, purtroppo la parte centrale del film è a tratti lenta e poco incisiva, anche se resa comunque interessante dalle sfortunate vicende della perseguitata Eleanor Green, interpretata dalla brava Laura Linney.
Anonimo Jeff Goldblum, quasi irriconoscibile. Bene il vecchio grande Christopher Walken in un ruolo delicato e ricco di sfumature.

Robin Williams nei panni del comico Tom Dobbs eletto Presidente degli Stati Uniti è semplicemente grandioso in alcune scene, rimane l'amaro in bocca per quello che sarebbe potuto essere con un bel po' di coraggio in più, L'Uomo dell'Anno resta comunque un film che NON passa inosservato.
VOTO:
6,5

 
 

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