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RECENSIONE FILM LA MACCHIA UMANA THE HUMAN STAIN

La Macchia UmanaANNO: U.S.A. 2003

GENERE: Drammatico

REGIA: Robert Benton

CAST: Anthony Hopkins, Nicole Kidman, Ed Harris, Gary Sinise, Wentworth Miller, Jacinda Barrett, Clark Gregg, Phyllis Newman, Harry J. Lennix, Anna Deveare Smith, Kerry Washington, Mili Avital.

DURATA: 106 '

TRAMA: Sullo sfondo della falsità e dell'ipocrisia che nel 1998 pervadevano l'America durante le udienze sull'Impeachement del Presidente Clinton, la vita professionale di Coleman Silk (Anthony Hopkins), insigne preside e professore del New England College, viene distrutta da pesanti quanto false accuse di razzismo (la pronuncia della parola spook - zulù nei confronti di due studenti sempre assenti e rivelatisi poi di colore), e parallelamente la vita sentimentale viene stroncata dalla dolorosa perdita della moglie Iris (Phyllis Newman) e dal perpetuarsi di una menzogna con cui ha convissuto per cinquant'anni e che lo sta inerosabilmente logorando. Privato della sua famiglia e con la carriera e la reputazione rovinate, Coleman Silk inizia una nuova vita grazie a due particolari conoscenze: lo scrittore Nathan Zuckerman (Gary Sinise), affascinato dalla personalità di Silk, e Faunia Farley (Nicole Kidman), madre ed ex-moglie del veterano reduce del Vietnam Lester Farley (Ed Harris), giovane donna con cui avrà vivrà una passionale storia di sesso e amore che esploderà fino alle più estreme conseguenze. Nel ricostruire la storia del professor Silk, Zuckerman scopre l'angoscioso segreto dell'amico, "la Macchia umana" che ha segnato la vita di Coleman...

GIUDIZIO: Tratto dall'omonimo romanzo del Premio Pulitzer Phillip Roth, pubblicato nel 2000 e parte finale della trilogia letteraria iniziata con "American Pastoral" (premiato appunto col Pulitzer) e "I Married a Communist", La Macchia umana - The Human Stain narra la storia di Coleman Silk, un uomo << preso in trappola da una storia che non aveva calcolato >> sepolta da un sottile quanto ingombrante velo di bugie, un uomo la cui vita può essere riassunta dall'accusa rivoltagli dalla madre stessa: << Coleman, tu ragioni come un prigioniero, sei bianco come la neve e ragioni come uno schiavo >>. Qualsiasi cosa facciamo, ognuno di noi lascia inevitabilmente una traccia, una cicatrice, una macchia che segna inevitabilmente la nostra esistenza ed il nostro futuro, soprattutto in una realtà dove apparenza ed ipocrisia sono le regole base per andare avanti e salire i gradini di una società sempre più falsa e corrotta, mascherata sempre e comunque dal perbenismo e dal "politically correct". La pellicola diretta dal regista Robert Benton, Premio Oscar per "Kramer Vs Kramer" e "Le Stagioni del Cuore - Places in the Heart", ambiziosa nella presentazione e nella forma, nei contenuti purtroppo non si rivela all'altezza del romanzo e degli interpreti convocati sul set. Se da un lato i lunghi flashback interpretati da Wentworth Miller nei panni del giovane Coleman Silk e Jacinda Barrett (Steena Paulsson, primo grande amore di Coleman) sono emozionanti, profondamente efficaci e spiazzanti, la pellicola si perde in eccessiva frammentarietà e superficialità proprio nella narrazione del presente e nei flashforward: appena accennato è il clima da Sex-gate del celebre caso Clinton-Lewinsky e di Impeachment ai danni del Presidente e l'annessa descrizione della società contemporanea, scarsamente caratterizzati sono tutti i protagonisti della storia, privati di una seria quanto necessaria introspezione psicologica. La morale del film risulta inevitabilmente offuscata rispetto alle pagine del libro a causa di una sceneggiatura scarna e superficiale che sacrifica l'impiego di un cast d'eccezione che non brilla come avrebbe potuto, e nel quale sono proprio gli attori non protagonisti a donare intensità alla narrazione, in primis il maestro Ed Harris nel ruolo di Lester Farley, reduce del Vietnam con grossi problemi mentali ai limiti della follia, capace in pochi minuti di suscitare tensione ed attenzione nei confronti di una pellicola a volte tristemente noiosa. Ma del resto, è proprio la presenza di Anthony Hopkins, Nicole Kidman, Ed Harris e Gary Sinise la prima e fondamentale (unica ???) fonte di attrazione per un'opera che non convince appieno e che, interpretata da attori meno noti, sarebbe già stata relegata nel dimenticatoio.
VOTO: 6,5

INTERPRETI

Anthony Hopkins: 7 Non eccelle e non incanta in un'interpretazione priva di picchi emotivi, sicuramente a causa di una sceneggiatura troppo scarna.

Nicole Kidman: 7 Idem per la bravissima Nicole.

Ed Harris: 7,5 Pochi minuti bastano al grande Ed per tener vivo l'entusiasmo e la tensione per una pellicola povera di pathos.

Gary Sinise: 7 Buona prova nei panni di Nathan Zuckerman, scrittore alter ego di Phillip Roth in molti suoi romanzi.

Wentworth Miller: 7+ Ci esprime con attenzione e bravura i sentimenti e l'anima di un giovane Coleman Silk che decide di tracciare per sempre il suo destino dietro ad una "Macchia umana".

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