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RECENSIONE FILM SIDEWAYS

SIDEWAYSANNO: U.S.A. 2004

GENERE: Commedia

REGIA: Alexander Payne

CAST: Paul Giamatti, Thomas Haden Church, Sandra Oh, Virginia Madsen, Marylouise Burke, Alysia Reiner, Missy Doty, Alex Kalognomos, Patrick Gallagher, Jessica Hecht, Joe Marinelli, M.C. Gainey.

DURATA: 123 '

TRAMA: Due vecchi amici partono per un viaggio a base di degustazione di vini - un viaggio che li porterà tuttavia ad esplorare altri campi oltre a quello dell'irriducibile guerra tra Pinot e Cabernet. Il viaggio ha inizio quando Miles (Paul Giamatti), un aspirante romanziere fissato con il vino e che non si è mai ripreso dal suo divorzio, decide di regalare a Jack (Thomas Haden Church), suo vecchio amico di college e attore fallito, un viaggio tra i vigneti della Santa Ynez Valley, la settimana prima del matrimonio di Jack. Jack è un seduttore incorreggibile e iper-sessuato, mentre Miles un depresso cronico, incrollabilmente pessimista. Jack è a caccia del suo "ultimo assaggio di libertà", Miles, da parte sua, cerca la perfezione in una bottiglia. A Jack basta un Merlot qualsiasi, Miles, invece, cerca il Pinot dalla perfezione assoluta. Man mano che si avventurano sulla costa, Miles e Jack si trovano ad affogare nel vino e nelle donne: Jack s'innamora perdutamente di una vinicultrice di nome Stephanie (Sandra Oh), e minaccia di cancellare il suo matrimonio. Miles, invece, ha un incontro romantico con Maya (Virginia Madsen), una cameriera esperta di vini: insomma, entrambi sono sull'orlo di una crisi di mezza età tanto pericolosa quando comica...

CRITICA a cura di Olga di Comite: Intelligente, ironico, venato di malinconia a tratti profonda, questo film, tanto reclamizzato da far nascere il sospetto di una montatura mediatica, corrisponde invece alle aspettative. Del resto, da Alexander Payne, già autore di "Election" e di "A proposito di Schmidt", e ora regista-sceneggiatore, non ci si poteva aspettare un flop, data l'acutezza con cui aveva indagato le debolezze e le confusioni di uomini in crisi, appartenenti alla middle classe americana. Attento ai problemi della gente comune, critico aspro dell'esistenza di famiglie in cui la morte del desiderio e l'ambigua alternanza di affetto e insofferenza sono l'unico collante che le tiene in vita, questa volta sceglie di analizzare a fondo un'amicizia maschile. Essa, per qualche aspetto aggiornata e contestualizzata, fa pensare a "Il Sorpasso" e a "I Vitelloni"; di godibile inoltre c'è la metafora del vino. Infatti quest'on the road minimale di una settimana, si svolge come una fuga attraverso le vigne della campagna californiana, costellata da discettazioni poetiche ed efficaci sul liquore di Bacco, di cui uno dei personaggi è un maniaco intenditore. Fissato con il Pinot nero, ne fornisce una descrizione bellissima, specchio in realtà di se stesso.
Anche nella scelta degli attori, il regista, orientandosi su due outsiders, invece di noti e strapagati interpreti, ha fatto centro; sia Paul Giamatti che Thomas Aden Church sono perfetti nella parte. Il primo sembra l'incarnazione dell'uomo frustrato ma colto, perdente ma di una sensibilità speciale; il secondo il prototipo del donnaiolo, qualunquista, superficiale, irredimibile e via via che il film va avanti il loro calarsi nei panni del personaggio aumenta di spessore, specialmente per quanto riguarda Giamatti. Penetrante e dolcissima anche Virginia Madsen, che impersona una cameriera, anche lei esperta degustatrice di vini, la quale sa capire quale buon retrogusto possieda quell'uomo un po' nevrotico, incolore, scrittore fallito, ma infallibile nel giudizio sulla bottiglia.
E veniamo ai fatti. Miles (Paul Giamatti) e Jack (T. A. Church), amici fin dal college, con quel tanto di pacche sulle spalle e quel poco di comunicazione tipici delle amicizie maschili, partono insieme per una settimana di addio al celibato prima che il secondo si sposi. Miles ha organizzato tutto: il suo ultimo periodo di libertà l'amico lo gusterà tra puntate nei vigneti della California con relativi assaggi e distensive giocate a golf. Senonché l'ammogliando ha in testa non tanto la degustazione dei vini, quanto quello di donne, che siano di qualità o in confezioni economiche poco importa. Miles, che un po' come i personaggi di Allen, è ancora depresso per il divorzio dalla moglie, é anche in attesa di sapere se il suo libro, aspirazione di una vita dell'anonimo insegnante liceale, sarà pubblicato. L'amicizia tra i due é quindi messa alla prova dall'esuberanza, in tutti i sensi, di Jack perché una cosa è l'amicizia al liceo, quando i sogni sono intatti, e un'altra il rapporto tra maschi adulti con il loro carico di problemi, tick, debolezze. Così, alla fine del viaggio, entrambi risultano più consapevoli e, almeno uno, un po' diverso. Come si vede, il racconto è semplice, ma i dialoghi sono convincenti e spesso poetici, senza punti morti; il ritmo della narrazione è vivace, la costruzione dei personaggi in crescendo. Direi che il film si gusta con naturalezza proprio come un buon bicchiere di vino bevuto in compagnia di amici con cui si condividono battute e malinconie. Olga di Comite
VOTO:

 

SPIGOLATURE

Pare che George Clooney, Johnny Depp e Russell Crowe abbiano tentato in tutti i modi di interpretare i due amici nel film di Payne, ma il regista, pur sapendo che con quei nomi i finanziamenti sarebbero stati facilissimi, ha preferito rimanere fedele alle sue scelte, facendo crescere due attori poco noti, almeno come protagonisti. Abituato a costruire piano piano i personaggi, Payne è infatti uno che lavora molto con gli attori, discutendo insieme a loro quello che sarà poi girato nella giornata e ascoltando pareri e consigli. E' chiaro poi che un film in cui il vino è metafora dell'uomo (qualcuno è fragile, altri resistono a tutto) doveva essere appannaggio di uno che il vino lo ama. Anche per questo il regista ha dichiarato che gli piacerebbe molto lavorare in Grecia, dove è nato il padre, e poi in Italia.
E ora qualche curiosità: 1. I vini assaggiati e gustati in abbondanza nel film erano in realtà analcolici, ma gli attori ne hanno bevuti tanti che, a un certo punto, hanno voluto almeno qualche bicchiere di vino vero. 2. La foto che Paul Giamatti guarda in casa della madre, è una foto vera dell'attore con il padre. 3. il film è tratto dal romanzo "Sideways" di Rex Pickett. L'autore nel film compare un attimo colpendo una pallina nella scena della partita di golf. 4. Alexander Payne è autore molto dotato nella scrittura, tanto che Spielberg lo chiamò per rendere migliore il copione di "Jurassik Park 3".

 

INVITO

Invito alla visione in videocassetta di "A proposito di Schmidt", di Payne, 2002, e di "Il Sorpasso", di Dino Risi, 1962.
Invito alla lettura del romanzo da cui il film è tratto.
Invito a degustare il Pinot nero e il Cabernet californiani (ma meglio se italiani).

PROVOCAZIONI

1. Si deve dire a un vecchio amico che non condividiamo quasi più niente con lui o bisogna fingere l'amicizia che non c'è più?

2. Cosa possono avere in comune due maschi oltre il famoso "Donne e Motori"... e aggiungiamoci il Calcio?

3. Sigarette no, ma alcolici sì: perché?

 

a cura di Olga di Comite

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